Volt-amperometro - fisica
E. Leybold's Nachfolger AG
Descrizione
Lo strumento ha forma parallelepipeda e può essere posizionato sia in verticale che in orizzontale, presenta infatti quattro piedini in gomma sia sul fondo (tre mancanti) che sul retro. Nella custodia sono incorporate tutte le resistenze in serie e in derivazione proprie dello strumento. Posizionato in verticale, da una parte troviamo un commutatore dei campi di misura che permette misure di correnti continue ed alternate di 0,03/0,3/1,5/6A e misure di tensioni continue ed alternate di 3/6/30/300V e due morsetti a boccola per i collegamenti elettrici per tutti i campi di misura. Accanto, una finestrella in plastica trasparente permette la lettura della scala graduata, posizionata su un supporto trasparente, e la vista di parte del meccanismo di funzionamento. Sulla parete verticale opposta troviamo il quadrante di misura con scala graduata semicircolare con zero centrale che permette, tramite una lancetta indicatrice imperniata in basso, misure da -30 a +30 con suddivisioni ogni 0,1 e indicazioni numeriche ogni unità. Accanto al quadrante di misura un indice permette la lettura dei campi di misura impostati con il commutatore descritto precedentemente. La scala dello strumento stampata su materiale trasparente permette la proiezione della lettura, per facilitare l'attività didattica. Sul fianco dello strumento si trovano tre boccole da 4mm per l'entrata diretta nel meccanismo di misura (deviazione totale 1mA con 0,1V) e per le misure di resistenza. Sotto allo strumento, uno sportellino apribile permette di accedere alla batteria necessaria per le misure di resistenza.
Funzione: Tipico strumento di misura per grandezze elettriche, correnti e tensioni sia continue che alternate. Questo strumento è particolarmente adatto per esercitazioni didattiche.
Notizie storiche: Questo dispositivo faceva probabilmente parte del materiale in dotazione al "Centro di Fisica Sperimentale" dell'allora denominato "Museo della Scienza e Tecnica Leonardo da Vinci" di Milano. L'idea del Centro di Fisica nacque contestualmente alla nascita del Museo: l'allestimento prevedeva una sezione di Fisica con scopi didattici che contenesse esperimenti in atto, a disposizione permanente del visitatore. Ma la visione di un evento all'interno di una vetrina non era sufficiente: iniziò così la raccolta di strumenti ed accessori moderni per realizzare esperimenti che potessero essere effettuati direttamente dall'utente. Da subito questa attività sperimentale attirò l'attenzione di funzionari ministeriali ed insegnanti. Nel frattempo, nel 1955, nel nuovo edificio del Museo, detto Monumentale, vennero collocati le aule, i laboratori, gli impianti, le officine, le sale studio, necessari per ospitare il nascente Centro di Fisica Sperimentale. Nello stesso anno venne organizzato il primo corso per insegnanti degli Istituti Tecnici, organizzato dal prof. Tommaso Collodi, già Ispettore Centrale P.I. ed allora Direttore Didattico Nazionale per l'Istruzione Tecnica. I risultati furono così soddisfacenti che anche i Licei e gli Istituti Magistrali cominciarono ad organizzarne per i loro professori. Oltre alla qualità delle attività offerte, quest'iniziativa si inseriva in un contesto di difficoltà legate alla fine della Guerra , di povertà dei gabinetti scolastici, di scarsa preparazione di molti insegnanti. Il Museo offriva alla Scuola uno strumento efficace ed immediato per risalire la china. I corsi di aggiornamento dei professori, inizialmente della durata di sei giorni, divennero ben presto di dieci/quindici giorni e comprendevano: un gruppo di conferenze tenute da professori universitari o esperti qualificati, lezioni sperimentali, esercitazioni individuali o in piccoli gruppi, lezioni a livello secondario tenute dagli stessi partecipanti, proiezioni di materiale sul tema, visite d'istruzione. Fin dall'inizio molte scuole cominciarono ad affluire al centro di Fisica con i loro studenti per assistere a lezioni sperimentali. Il prestigio del Museo e del suo Centro di Fisica ebbero autorevolissimi riconoscimenti anche in campo internazionale soprattutto attraverso l'O.C.D.E. (Organisation de Coopération et de Développement Economique) che riconosceva l'importanza dell'insegnamento scientifico e promuoveva nuovi metodi d'insegnamento e di sperimentazione. Altre due importanti iniziative si affiancarono, a metà degli anni sessanta, alle attività del Centro di Fisica: la creazione di una mostra permanente di materiale scientifico-didattico (realizzata con materiali forniti dalle ditte costruttrici) e la nascita di una biblioteca di consultazione specializzata riguardante l'insegnamento della Fisica a livello secondario. Il Centro di Fisica, fiore all'occhiello del Museo, è rimasto in funzione fino al 1984.
Autore: E. Leybold's Nachfolger AG (costruttore) (1870/ 1967)
Datazione: ca. 1976
Materia e tecnica: plastica; metallo; gomma
Categoria: fisica
Misure: 9 cm x 24 cm x 15 cm
Collocazione
Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"
Credits
Compilazione: Ranon, Simona (2008); Reduzzi, Luca (2008)
Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)
Scheda completa SIRBeC (formato PDF)
Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/ST110-00271/
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