Telefunken 606 - dittafono - Industria, manifattura, artigianato

Telefunken AG

Telefunken 606 - dittafono - Industria, manifattura, artigianato

Descrizione

Dittafono a dischi magnetici con uno chassis in metallo verniciato di grigio. La parte frontale presenta un inserto in plastica di colore grigio scuro, sul quale sono concentrati i comandi e consistono in un indicatore visivo dell'accensione dell'apparecchio, due rotelle per la selezione del livello di volume e del tono. Sempre sul lato anteriore si trovano la fessura per l'inserimento dei dischi magnetici e un contaminuti costituito da un indicatore scorrevole lungo una scala graduata da 0 a 10; ai lati della scala graduata si trovano due piccoli supporti per fissare i foglietti di carta per appuntare la durata della registrazione. Sul fianco destro si trovano il commutatore per la selezione del segnale di ingresso da microfono e accoppiatore telefonico ed i supporti per il collegamento del microfono, dei comandi a distanza e dell'accoppiatore telefonico. La boccola per la connessione del caricabatteria al cadmio si trova sul lato posteriore dell'apparecchio. Il dittafono è conservato all'interno di una valigetta in pelle marrone insieme al caricabatteria al cadmio, a due dischi magnetici, a quattro blocchetti di fogli di annotazioni e al microfono, provvisto di comandi di riavvolgimento, arresto, registrazione e riproduzione.

Funzione: Registrazione di suoni su disco magnetico e loro riproduzione

Modalità d'uso: Per la riproduzione, il cursore è prima da bloccare nella posizione di destra, e poi sbloccandolo lo si può posizionare sulla tacca desiderata. La prima rotella comanda l'accensione e il volume

Notizie storiche: I dittafoni sono apparecchi che venivano prelaventemente impiegati negli uffici per la registrazione e la riproduzione di corrispondenza corrente, successivamente da dattilografare. Fino agli '50 del secolo scorso i dittafoni avevano un principio di funzionamento derivato direttamente dal fonografo brevettato da Thomas Alva Edison (1848-1931) nel 1877: i suoni dettati venivano incisi da una puntina su un cilindro in cera rotante su un mandrino. A partire dal secondo dopoguerra, i dittafoni a cilindro vennero rapidamente sostituiti da apparecchi, basati su diverse categorie di supporti magnetici (a filo, a nastro, a disco), che offrivano prestazioni notevolmente superiori, a costi e dimensioni contenuti, riunendo in un solo dispositivo le tre separate unità che componevano il sistema a cilindri (apparecchio registratore, apparecchio riproduttore, piallatrice). La riduzione delle dimensioni degli apparecchi a supporto magnetico permise inoltre l'uscita dagli uffici dei dittafoni e registratori portatili. A partire dagli anni '70 il mercato si standardizzò sull'utilizzo dei registratori a nastro magnetico ed in particolare sulle audiocassette, fino a che, negli anni '90, la massiccia diffusione delle tecnologie informatiche portò con sé un radicale cambiamento del mercato dei prodotti per l'ufficio.

Autore: Telefunken AG (costruttore) (1963/ 1979)

Datazione: ca. 1965

Materia e tecnica: metallo; plastica; pelle

Categoria: industria, manifattura, artigianato

Misure: 21 cm x 29 cm x 6,5 cm

Peso: 2,7 kg

Collocazione

Milano (MI), Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci"

Riferimenti bibliografici

Morton D. "Off the record : the technology and culture of sound recording in America", Piscataway 2000

Hemardinquer P. "Le phonographe : et ses merveilleux progrès", Parigi 1930

Credits

Compilazione: Meroni, Luca (2008)

Aggiornamento: Iannone, Vincenzo (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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