Cascina Cossa

Biassono (MB)

Indirizzo: Via San Martino, 1 (Nel centro abitato, isolato) - Biassono (MB)

Tipologia generale: architettura rurale

Tipologia specifica: cascina

Configurazione strutturale: Edificio con pianta regolare ad L, elevato sino a due piani, costituito da muratura continua di laterizio; solaio a travatura lignea e travatura metallica collaborante; copertura su capriate lignee con tetto a due falde, manto a coppo in laterizio

Epoca di costruzione: sec. XV - sec. XVIII

Autori: Stefano Cané & Gianfranco Pertot - Architetti Associati, progetto di restauro; Cané, Stefano M., progetto di restauro; Pertot, Gianfranco, progetto di restauro; Cigarini, Francesco, progetto di restauro (consulenza); Bossich, Fernando, progetto di restauro (consulenza)

Descrizione

Il nucleo storico di Biassono si sviluppa lungo la viabilità di origine più antica, oggi le vie Ansperto da Biassono e Pietro Verri, lungo la direttrice che, con andamento nord-sud, collega la cittadina ai vicini centri di Sovico, Macherio, Vedano al Lambro e Monza. Contrapposto è l'asse urbano moderno che conduce direttamente al monumentale complesso di Villa Verri, oggi sede comunale. Accanto è la Cascina Cossa, nucleo rurale risalente al XV secolo che sorge isolato all'intersezione tra via Cesana e Villa e via San Martino. L'edificio, elevato su due piani, ha pianta a "L", con cortile cintato. Alle antiche origini risalgono le murature composte da irregolari corsi di pietra e mattoni, con facciate caratterizzate da semplici riquadrature alle finestre derivate dai recenti lavori di restauro. All'interno, gli ambienti conservano le originarie travature di legno a capriata a sostegno della copertura.
Nell'area a giardino comunicante con Villa Verri si trova la settecentesca ghiacciaia della dimora padronale. Recentemente restaurata, l'antica cella frigorifera interrata con annessa vinaia ha un invaso in muratura di mattoni a pianta circolare, profondo 8 metri e con diametro di 5 metri, e tracce della originaria copertura in laterizio.
In seguito ai lavori, dal 1994 la cascina è divenuta sede del Museo Civico Carlo Verri. L'intero fabbricato, il cortile e la ghiacciaia sono coinvolti nell'allestimento museale, con spazi per mostre temporanee e l'esposizione permanente che riunisce reperti archeologici, ricostruzioni di ambienti tradizionali, macchine e attrezzi di lavoro in un complesso organizzato in tre aree tematiche: Etnografia, Archeologia e Segno, Scrittura e Stampa.

Notizie storiche

Di origini risalenti al XV secolo, la Cascina Cossa fu alla metà del Seicento proprietà della nobile famiglia milanese Bossi, insediata nell'omonimo e adiacente palazzo, che vi tenne a lungo in affitto alcuni locali adibiti a osteria. Acquistata nel 1737 da Gabriele Verri, divenne pertinenza rustica della contigua e omonima Villa, e funzionale all'attività agricola nelle proprietà terriere del casato milanese nel territorio biassonese. Il conte mantenne in uso la locanda, poi tramandata anche ai successori, almeno sino al 1788.
La cascina fu dotata di una ghiacciaia interrata, fatta costruire nel Settecento dal conte Pietro Verri nell'area di corte contigua al giardino della villa padronale.
Dall'Ottocento il nucleo rurale passò più volte di proprietà, giungendo alla famiglia Cossa, dalla quale, ormai in abbandono, fu acquisito dal Comune nel 1965. All'inizio degli anni novanta furono avviati i lavori di restauro, su progetto degli architetti Stefano Canè e Gianfranco Pertot, conclusi nel 1994. Negli spazi recuperati di Cascina Cossa, l'11 novembre 1994, è stata inaugurata la sede del Museo Civico intitolato a Carlo Verri, prefetto e senatore del Regno d'Italia e fratello di Pietro e Alessandro, personaggi di grande spicco della cultura settecentesca milanese.
L'Amministrazione Comunale ha promosso nel 2000 un intervento di restauro del nucleo sotterraneo della ghiacciaia, rinvenuta durante lavori per la posa di tubazioni nel 1989 sotto una coltre di terra.

Uso attuale: intero bene: museo

Uso storico: intero bene: abitazione, rurale agricolo

Condizione giuridica: proprietà Ente pubblico territoriale

Accessibilità: L'accessibilità è completa.

Biassono, principali collegamenti.

Trasporto pubblico su ferrovia e strada:
linea ferroviaria FS R Milano Porta Garibaldi - Molteno - Lecco, stazione Biassono-Lesmo Parco;
linea ferroviaria FS R Milano Porta Garibaldi - Carnate - Bergamo, stazione interscambio Monza - Autobus AGI linea z221;
linea ferroviaria FS S8 Milano Porta Garibaldi - Carnate - Lecco, stazione interscambio Monza - Autobus AGI linea z221;
linea ferroviaria FS S9 Milano S. Cristoforo - Seregno, stazione interscambio Monza - Autobus AGI linea z221, stazione interscambio Lissone - Autobus AGI linea z234;
linea ferroviaria FS S11 Milano Porta Garibaldi - Chiasso, stazione interscambio Monza - Autobus AGI linea z221, stazione interscambio Lissone - Autobus AGI linea z234.

Autobus AGI (Brianza Trasporti):
linea z221 Sesto S. Giovanni (MI-FS) - Monza - Carate Brianza - Giussano - Mariano Comense (Sesto S. Giovanni - Monza - Vedano al Lambro - Biassono - Macherio - Sovico - Albiate - Carate Brianza - Verano Brianza - Giussano - Mariano Comense);
linea z234 Vedano - Lissone - Muggiò (Vedano al Lambro - Biassono - Sovico - Macherio - Lissone - Muggiò)

Trasporto privato su strada:
Strada Nazionale dei Giovi (SP 35 ex SS 35 Genova - Ponte Chiasso), uscita Cesano Maderno direzione est via Tangenziale Sud, per Desio, Lissone, Biassono;
Strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga (SS 36 Cinisello Balsamo - Passo dello Spluga), uscita Lissone direzione est per Biassono;
Strada provinciale 527 Bustese (SP 527 ex SS 527 Monza - Saronno - Busto Arsizio), da Monza verso nord, direzione Vedano al Lambro, Biassono;
Autostrada Milano - Brescia (A4 E64) uscite Monza direzione nord per Biassono, Agrate Brianza direzione nord via Tangenziale Est (A51), uscita Vimercate direzione ovest via SP 45 e SP 7 per Biassono.

Credits

Compilazione: Gibelli, Silvia (1995)

Aggiornamento: Colombo, Giusy (1998); Garnerone, Daniele (2014)

Descrizione e notizie storiche: Garnerone, Daniele

Fotografie: Garnerone, Daniele

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