Consorzio irriguo seriola Vecchia di Chiari (1347 - 1987)

fondo | livello: 1

Conservatore: Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi (Chiari, BS)

Produttore fondoChiari, Consorzio irriguo seriola Vecchia (sec. XIV - )

Progetto: Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi: seriole di Chiari (2001 - 2004)

Consistenza: bb. 118, regg. 260, fascc. 69

Metri lineari: 44

Contenuto: Si tratta di una consistente massa di documentazione cartacea e pergamenacea costituita da 447 unità - tra buste, fascicoli, registri e pergamene - che coprono un arco di tempo che dal XIV arriva al XX secolo.

Storia archivistica: L'archivio storico del Consorzio Irriguo Seriola vecchia di Chiari é pervenuto alla Fondazione Biblioteca Morcelli - Pinacoteca Repossi nel 1999 a titolo di deposito.
Prima del trasferimento nei locali della Fondazione l'archivio, situato presso la sede del Consorzio irriguo della Seriola vecchia a Chiari in Via San Rocco n. 4, versava in un grave stato di disordine e aveva subito recenti perdite causate dal crollo del sottotetto del locale dove era conservato, in seguito alla nevicata del 1984. Durante le operazioni di liberazione del pavimento dalle macerie una consistente quantità di documenti, ormai irrimediabilmente rovinati, era stata infatti eliminata.
Le prime notizie circa la tenuta dell'archivio della Seriola vecchia di Chiari risalgono (1) al 1467 quando, il 20 di aprile, il Consiglio speciale della Seriola vecchia deliberava di predisporre nella cancelleria della comunità di Chiari (2) uno scrigno nel quale custodire le carte dell'Università, scrigno che doveva essere chiuso da due o tre chiavi una delle quali doveva essere tenuta dai sindaci della medesima e l'altra dai sindaci del Comune.
L'ordinamento e la consistenza delle carte contenute in questo archivio sono descritti in un repertorio redatto dal notaio Baldassare Bigoni a partire dal dicembre del 1686 e intitolato "Vochetta per la Seriola vecchia - Repertorio di tutte le scritture di raggione della Seriola vecchia di Chiari, fatto da me Baldessare Bigoni, uno delli quattro Sindici d'essa, in essequtione dell'ordine dattomi dalli illustrissimi signori Paolo Chizzola et Giovanni Battista Guerino et dal signor Matheo Biancinello tutti sindici di detta Seriola, li 14 dicembre 1686" (3). Bigoni aveva distribuito le carte in vari libri identificati ciascuno con una lettera dell'alfabeto (dalla A alla R) e di cui aveva numerato le carte.
Nel Libro denominato C, al foglio 38, si legge come i sindaci della Seriola vecchia, stante "il danno grave" che derivava dal non aver "li fondamenti et raggioni della medesima Seriola" deliberavano di fare "registro della raggioni di detta Seriola con ordine et regola" e pregavano Baldassare Bigoni di voler "ricever in casa sua tutte le scritture di raggione di detta Seriola che si ritrova[va]no nella cancelleria della spettabile comunità di Chiari per falle rivedere et annotare con forma alfabettica al fine suddetto con quella recognitione sarà stimata propria da detti magnifici sindaci secondo l'impiego haverà avuto".
Nel 1768 l'ordine dato da Baldassare Bigoni venne sconvolto dall'intervento del sacerdote Pietro Voltolini che pose "le carte fondamentali per ordine di tempo negli Annali [...] e gli processi per ordine d'alfabetto in vari mazzi" (4). Risultato di questo intervento è un repertorio diviso in due parti, gli "Annali dell'Università della Seriola vecchia di Chiari compilati da Pietro Voltolini parroco di Sonvico l'anno MDCCLXVIII" (pp. 1-33), e il "Sommario de processi esistenti nell'archivio della Seriola vecchia" (pp. 131-187). Alle parti predette segue poi un "Indice delle persone e materie nominate nel presente volume" diviso per cognomi e per materie (pp. 251-316).
A questa data l'archivio si trovava ancora - presumibilmente - presso la cancelleria del Comune. Il 13 dicembre 1798 i sindaci della Seriola vecchia inoltravano alla Municipalità domanda d'acquisto della chiesa della soppressa Disciplina del Santissimo nome di Gesù detta del Rosso, sita a Chiari, in contrada Larga, per convertirla "ad uso di archivio ed altri bisogni del loro vaso" (5). Ottenuto l'assenso e redatto l'istrumento d'acquisto, il 17 marzo 1799 veniva convocata la Vicinia della Seriola nuova nella quale, comunicato l'acquisto della chiesa del Rosso fatto dalla Seriola vecchia, si rendeva noto che la Seriola nuova era stata invitata ad entrare a parte di tale acquisto "essendo fino ad ora stato comune l'archivio di esse due seriole"; la Vicinia deliberava di associarsi. Effettivamente, dalla lettura dei verbali di seduta degli organi amministrativi delle Seriole vecchia e nuova si evince che a partire da quegli anni le adunanze si svolgevano "nel locale del Rosso". Stando a Rivetti ancora nel 1912, gli archivi di dette seriole occupavano, insieme, i locali superiori della chiesa.
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Note
1. In Archivio storico seriola Vecchia (da questo momento ASSV), "Repertorio dell'archivio della Seriola vecchia di Chiari redatto da Pietro Voltolini", foglio 12.
2. In ASSV, Libro C, foglio 38, unità n. 5.
3. Nel repertorio Bigoni, alla c. 105, alla voce "Ordini et ducali a favor delle Seriole, et contro", si legge: "Ordine datto a me Baldessare Bigoni sindico della seriola Vecchia et deputato della Seriola nuova, di registrare, et vochettar tutte le scritture di raggione di esse seriole. 14 dicembre 1686".
4. Voltolini non cancellò il numero di carta posto da Bigoni nell'angolo superiore sinistro ma semplicemente aggiunse il proprio sul lato destro.
5. In ASSV, Libro parti della Seriola vecchia, unità n. 7. Per questo argomento si veda anche Don Luigi Rivetti, Briciole di storia patria, vol. II, Edizioni L'Angelo, Chiari, 1995, pp. 112-120.

Criteri di ordinamento
La mancanza di strumenti di corredo per il periodo successivo al 1768 non ha consentito purtroppo di verificare quantità e qualità della documentazione andata persa. Una volta trasportato nella nuova sede di conservazione, il materiale documentario versava in uno stato di assoluto disordine: forse anche a causa delle operazioni di trasloco dei materiali, non era più riconoscibile alcun ordine seriale e documenti di natura diversa, vista la perdita di gran parte delle unità di conservazione originali, si trovavano accorpati alla rinfusa. Nella fase iniziale del nostro intervento ci siamo dedicate alla suddivisione dei materiali cercando di individuare le principali tipologie documentali. E' seguita la fase della schedatura preliminare delle singole unità che ha prodotto quattrocentoquarantasette schede e ha consentito di riconoscere e ricostruire la struttura complessiva dell'archivio e le sue articolazioni interne.
Questo soggetto, se mutò nel corso del tempo denominazione, mantenne tuttavia una essenziale continuità di competenze. E' sulla base di queste competenze che è stato condotto il nostro intervento di riordino. Rispettando gli esiti dei riordini avvenuti tra il Seicento e il Settecento più sopra descritti, e riconoscibili nel nostro titolario dalle virgolette aggiunte ai titoli originali, non abbiamo fatto altro che ricostruire l'organizzazione delle carte nella quale si riflette il rapporto tra funzioni svolte e documenti prodotti.
Una segnalazione é da fare per quelle unità che recano nell'intitolazione la dicitura "Seriola vecchia e nuova". Esse sono la testimonianza della gestione amminstrativa talvolta promiscua dei due enti dovuta in primo luogo alla condivisione di un tratto del vaso, in secondo luogo alla condivisione di personale (per esempio nel 1686 Baldassare Bigoni era sindaco della vecchia e deputato della nuova) e spazi (luoghi di riunione e di conservazione delle carte). In questi casi si è deciso di attribuire l'unità all'ente Seriola vecchia.

Informazioni sulla numerazione: Il fondo è numerato con un unico numero di corda sequenziale. Manca il n. 354.

Bibliografia:
- Note riguardanti l'Archivio = "Note riguardanti l'Archivio", note manoscritte e dattiloscritte

Compilatori
Sara Cazzoli, Archivista
Debora Piroli, Archivista
Roberta Gallotti, Archivista

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