Processo contro Pietro Solero da Quinzano, inquisitore di Pavia, celebrato davanti a Giovanni Francesco Sormano, vescovo di Montefeltro e delegato apostolico: verbali degli interrogatori dei testi prodotti dal Solero; elenchi delle persone a cui è stato estorto denaro; copia della licenza concessa all'inquisitore da Gabriele de la Cueva, governatore dello stato di Milano, di poter girare con scorta armata; nomine dei sindaci della città, da parte del consiglio generale della città di Pavia, aventi il compito di indagare sull'operato del Solero.
Nota delle spese processuali redatta da Dario Camillo Astolfi, ragionato della città; deposizioni a favore del Solero di Emanuele Filiberto, duca di Savoia, che nel 1563 l'aveva invitato a Torino come predicatore, e del cardinale Francesco Bacodi, vescovo di Genova, attesante l'integrità morale del Solero(1).