Pettine per lino e canapa

Pettine per lino e canapa

Descrizione

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: pettine per lino e canapa

Materia e tecnica: legno (scortecciatura, riduzione in asse, taglio, piallatura, intaglio, ); legno (levigatura, macerazione, inchiodatura); ferro (forgiatura, battitura)

Misure: 14,9 cm. x 48 cm. x 1,2 cm.

Descrizione: Asse di legno duro a forma di rettangolo allungato dal cui centro, entro un'area a forma di rombo equilatero, sporgono verticalmente lunghi aculei disposti fittamente. In prossimità dei due lati minori si apre uno spazio a semicerchio per la presa. L'arnese è ingentilito da decorazioni su entrambi i lati, a sottolineare i bordi e le zone di intervento.

Notizie storico-critiche: A. Aondio e F. Bassani (1990, pp. 82-83) scrivono che in territorio brianzolo la produzione del lino era meno diffusa di quella della canapa, la quale venne coltivata fino ai primi decenni del Novecento La canapa veniva seminata in zone umide a fine aprile, fioriva in agosto e i suoi fusti venivano strappati con le radici, legati in fasci, messi a macero in acqua per otto giorni e quindi esposti al sole fino al tempo della cardatura, la quale avveniva in inverno. Lo scarto era utilizzato per fare cordami e sacchi.
M. Maggioni (2006, pp. 120-124) riporta il nome dei linifici attivi in Brianza tra il 1865 e il 1911: Tagliabue di Cernusco Lombardone, Galimberti di Osnago (queste due aziende sembrano essere le più antiche), Calderini e Valanzasca di Missaglia, Corti di Cassago, Pagani Antonio di Monticello Brianza.
Fonte di documentazione: 3

Collocazione

Galbiate (LC), Museo Etnografico dell'Alta Brianza - MEAB

Credits

Compilazione: Sala, Annalisa (2010)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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