Trabiccolo

Trabiccolo

Descrizione

Categoria: economia e ritualità domestiche

Tipologia: trabiccolo

Materia e tecnica: legno (taglio, scortecciatura, piallatura, commettitura, inchiodatura); ferro (riscaldamento, battitura, forgiatura, tranciatura)

Misure: 30,3 cm. x 121,5 cm. x 28,3 cm.

Descrizione: L'oggetto si compone di diverse parti. Quattro stecche, parallele e sovrapposte a due a due, sono assottigliate alle estremità, dove curvano e convergono a coppie unendosi tramite quattro elementi triangolari. Le stecche sono distanziate in altezza da quattro cilindri allungati posti ai quattro angoli di due piani quadrangolari formati da due lamine. Queste sono fissate ciascuna ad una base formata da tre listelli orizzontali commessi alle quattro stecche

Notizie storico-critiche: P. Scheuermeier (1996, vol. II, pp. 78-79) riporta il nome usuale dell'oggetto, "prete", che veniva utilizzato in preferenza rispetto allo scaldaletto singolo. Ricorda inoltre che l'oggetto esisteva in forma allungata o rotonda, spesso realizzata con strisce di legno di faggio. Il tipo allungato e più grande, come in questo caso, era diffuso in Italia settentrionale e centrale, risultava più leggero ed era lungo fino a 130 cm.
G. B. Muzzi (2003, vol. I, p. 40) spiega la conformazione dell'oggetto, composto da intelaiature arcuate di legno unite con due assicelle e lamiera. Esse tenevano sollevate le lenzuola mentre lo scaldino, recipiente metallico con manico di legno ripieno di braci ricoperte di uno strato di cenere, riscaldava il letto.
L. Gibelli (2004, vol. I, pp. 85-86) cerca di spiegare l'etimologia della denominazione dialettale dell'oggetto, forse chiamato "mònéga" per la sua forma, che vista verticalmente rammentava lontanamente il salterio cadente sulle spalle di una suora. Altri, ricorda, lo chiamavano "prete", perchè "teneva caldo" e per altre allusioni.
Fonti di documentazione: 3

Collocazione

Cerveno (BS), Casa Museo Bazzoni

Credits

Compilazione: Bassi, Sara (2011)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

NOTA BENE: qualsiasi richiesta di consultazione, informazioni, ricerche, studi (nonché documentazione fotografica in alta risoluzione) relativa ai beni culturali di interesse descritti in Lombardia Beni Culturali deve essere inoltrata direttamente ai soggetti pubblici o privati che li detengono e/o gestiscono (soggetto o istituto di conservazione).