Scudo

Scudo

Descrizione

Categoria: attività militari

Tipologia: scudo

Materia e tecnica: pelle di elefante (?) (intaglio, impressione); metallo (forgiatura, inserimento); pittura marrone (stesura); pittura nera (stesura)

Misure: 48 cm x 68 cm x 19 cm (intero)

Descrizione: Scudo in pelle animale di forma circolare con grande umbone conico al centro. Nel retro è presenta un'impugnatura centrale di forma cilindrica posta orizzontalmente, anch'essa in pelle. Nella parte frontale, al centro al di sopra dell'umbone, prosegue la fascia di pelle che costituisce l'impugnatura sul retro. La superficie è liscia e priva di decorazioni. La superficie esterna frontale è dipinta con pittura marrone e nera.

Notizie storico-critiche: L'oggetto fa parte della raccolta araba "Giuseppe Acerbi" (Castel Goffredo 1773 - 1846), costituita da reperti etnografici e naturalistici selezionati dall'erudito e scienziato naturalista mantovano - nominato nel 1826 Console Generale d'Austria in Egitto - durante i suoi viaggi in Africa settentrionale, a cavallo fra gli anni Venti e Trenta del XIX secolo.
Dall'analisi stilistica, lo scudo in questione risulta essere originario del Sudan e probabilmente prelevato dall'Acerbi durante il suo soggiorno in Sudan: nei suoi quaderni egli annotò che "le armi consistevano in freccia ad arco e lancia, ma ultimamente era introdotto anche il fucile. Avendogli fatto portare innanzi uno scudo (...) a bordo mi mostrò come si adopera e mi disse che era di pelle di elefante" (Carte Acerbi, Busta IX, fasc. II, n. 30, p. 6). Inoltre, nel "Prospetto delle spese fatte nel viaggio d'Alessandria in Oadi-Kalfe, bassa Nubia", Acerbi registra l'acquisto di una spada e uno scudo nubiesi (Carte Acerbi, Busta IX, fasc. II, n. 15).
Lo scudo di forma rotonda è di origine asiatica, ma nel tempo si è largamente diffuso anche nell'Africa Orientale, in particolare Sudan, Egitto, Etiopia, Eritrea e Somalia. Solitamente, questo genere di scudo in pelle animale, per lo più di elefante, ippopotamo o rinoceronte, con umbone centrale, era accoppiato sia a lance che a spade della tipologia "kaskara" (cfr. spada n. inv.17190351) ed è tipico delle popolazioni nomadi del Sudan orientale, in particolare delle tribù Beja.
La lavorazione delle pelli di animali selvatici, per i popoli che abitano l'Africa, è destinata agli uomini. La manifattura di questi scudi prevede che le pelli vengano prima essiccate e in seguito reidratate posizionandole sotto terra per quattro o cinque giorni. Quando la pelle è umida a sufficienza, viene estratta e poi tagliata in dischi; per il centro dello scudo si usa uno stampo di legno premendolo a sufficienza per creare il caratteristico umbone; infine si cuce l'impugnatura facendola passare sul fronte dello scudo, al di sopra dell'umbone.

Collocazione

Mantova (MN), Museo Civico di Palazzo Te. Collezione Araba "Giuseppe Acerbi"

Credits

Compilazione: Benini, Monica (2017); Sangiorgi, Nausicaa (2017)

Aggiornamento: Benini, Monica (2018)

  Scheda completa SIRBeC (formato PDF)

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