Abito

Ferré Gianfranco

Abito

Descrizione

Autore: Ferré Gianfranco (1944-2007)

Ambito culturale: produzione sartoriale

Cronologia: 1985-1989

Tipologia: abito

Materia e tecnica: crepe di seta, pizzo Chantilly, bottoni gioiello, gemelli (filatura, intreccio, cucitura)

Misure: 40 cm x 103 cm

Descrizione: Abito in crepe di seta operata rossa a fantasia floreale nei toni del bianco. Collo a risvolti, maniche blusanti, polsini con gemelli, inserti di pizzo Chantilly ricamato a macchina sulle maniche. Spalle imbottite.

Notizie storico-critiche: Dizionario della moda 2004 a cura di Guido Vergani
Baldini Castoldi Dalai Editore pp. 425-428.

"Ferré Gianfranco. Stilista italiano. Architetto della moda", così lo hanno chiamato e lo è, non solo in senso accademico perché s'è laureato nel 1969 al Politecnico di Milano, ma per aver elaborato, come Krizia, Missoni e Armani, quello stile così affine al design e alla progettazione industriale che è la caratteristica del prêt-à-porter italiano.
"Sono molto fiero della mia formazione di architetto, del metodo analitico e logico che insegna a educare la creatività, ma cerco anche di non cadere nella trappola del troppo costruito o della semplificazione astratta" dice lo stilista. Da sempre orgoglioso delle sue origini provinciali e borghesi. Nato a Legnano, cittadina della Lombardia operosa, in una famiglia di piccoli industriali, non ha mai tagliato le radici: quando non è in giro per il mondo ogni sera torna alla casa paterna, un villino primo '900 che è lo specchio della usa vita e della sua personalità e che custodisce le memorie e le collezioni , quadri di arte contemporanea, oggetti singolari trovati nei viaggi e nei mercatini d'antiquariato, come le spille da cravatta diventati il suo distintivo. "Gran lombardo" è stato anche definito per la poderosa mole fisica, e di questa definizione si compiace molto perché esprime la costanza, la capacità di lavoro, ma anche il piacere dei riti quotidiani e il gusto della materia che lo stilista trasferisce nella moda. Da questi materiali hanno origine le sue intuizioni migliori, come la camicia bianca che da elemento base del guardaroba maschile è trasformata in uno strumento di seduzione, di potere e piacere femminile, per la scelta del tessuto, la varietà del taglio (fluttuante come un velo al venti o modellata sul corpo o addirittura stretch e trasparente nel busto), per l'invito ad una gestualità più ricca e sofisticata nel disegno del colletto e dei polsini. La sua cura dei particolari raffinati e colti, spesso opulenti, parte da lontano, dalle prime esperienze di lavoro e dai soggiorni in India, fondamentali per la sua formazione. Comincia la carriera con le cinture e i bijoux, collaborando nei primi anni '70 con Albini. Da allora inizia la sua vita di pendolare che ha condizionato i suoi anni universitari con un continuo andare e venire da Legnago a Milano. In treno incontra le due persone più importanti per la sua carriera: Rita Airaghi, una lontana cugina laureata in Lettere e Latino Medievale, che diventa il suo alter ego, e Franco Mattioli, imprenditore bolognese dell'abbigliamento che diventa il suo socio per venticinque anni, dal '74 al '99. Insieme a Mattioli, nel 1978 fonda la Gianfranco Ferré S.p.A. e, sempre nel '78, presenta la prima collezione di prêt-à-porter femminile che porta il suo nome, con una sfilata al Grand Hotel Principe & Savoia di Milano. È il successo internazionale e l'inizio di una folgorante carriera. "Per vent'anni Ferrè ha continuato a sorprenderci", scrive su Vogue Italia la giornalista americana Dawn Mello, nel Ottobre del '98. Nel '89 Bernard Arnault aveva chiamato lo stilista a succedere a March Bohan nella direzione artistica della maison Christian Dior. Nell'86 Ferrè aveva debuttato sulle passerelle dell'alta moda italiana a Roma, mostrando abilità sartoriale nel taglio e nelle linee, una visione quasi onirica nel vestire e sapiente uso dei materiali, anche quelli insoliti e presi a prestito dal design, come la paglia di Vienna. Nel '97 divorzio consensuale da Dior. " Dopo 8 anni è giunto il momento di dedicarmi alla mia azienda, anche perché ho sentito crescere l'aspettativa da parte del pubblico, quello che ama il mio stile si intende. Tramite questa avventura mi sono reso conte che certi contenuti appartengono solo a me. Perché in fondo ho segnato delle tappe nella moda: l'uso del nudo nel '88, il nylon, le trasparenze". Ritornato in azienda a tempo pieno, si è sposato da via Spiga (Milano) alla nuova sede in via Pontaccio, zona Brera, è un edificio di 7800 mq, inaugurato nel ottobre '98, che rappresenta il nuovo volto del marchio Ferrè: otto linee di abbigliamento e accessori; 1400 miliardi di lire di fatturato indotto 1997, esportazioni per il 75%, con due mercati: Stai Uniti e Giappone. Oltre 400 negozi di moda e accessori".

Collocazione

Mazzano (BS), Museo della Moda e del Costume

Credits

Compilazione: Simonetto, Roberta (2013)

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