Telaio a licci

ambito scalvino

Telaio a licci

Descrizione

Ambito culturale: ambito scalvino, Lombardia

Cronologia: sec. XX primo quarto

Categoria: attività artigianali

Tipologia: telaio a licci

Materia e tecnica: legno (sagomatura)

Misure: 190 cm x 200 cm x 183 cm

Descrizione: Il telaio è formato da una incastellatura lignea composta da due massicci pancali longitudinali alla base sormontati da quattro sostegni verticali. I due anteriori, di altezza ridotta, sostengono il subbio dell'ordito, un travetto a sezione tonda munito lateralmente di una ruota con denti di bloccaggio della rotazione, intorno al quale si avvolgono i fili dell'ordito. I sostegni posteriori portano in cima le due stanghe trasversali per i licci e la cassa battente per la battitura e il compattamente della tela. Vicino a questi, verso il centro, due ulteriori sostegni per tenere il subbio della tela, munito di una grande ruota dentata e relativo perno di bloccaggio, attorno al quale si avvolge la pezza di tela. I fili di ordito passano nelle maglie (occhielli) dei licci, secondo una precisa programmazione realizzata prima di cominciare l'operazione vera e propria della tessitura e corrispondente alle armature desiderate. I pedali posti sotto il subbio avvolgente, dove era seduta la tessitrice, servono ad alzare e abbassare i licci per formare il passo entro cui scorre la navetta.

Notizie storico-critiche: Le donne della famiglia contadina approntavano il telaio e tessevano solitamente nei mesi di febbraio e fino a tutto il mese di marzo le donne avrebbero tessuto, rubando il tempo alle altre numerose faccende, vegliando più a lungo nelle ore serali o utilizzando le giornate piovose. Le conoscenze tessili, tramandate oralmente di generazione in generazione, consentivano loro di ottenere, col filato di lino, canapa o lana tessuti semplici od operati. Il numero dei licci poteva variare a seconda dell'armatura desiderata: due o più licci erano necessari per la tela, per tessutti più complessi, come la saia o diagonale, occorrevano più licci. Si potevano realizzare asciugamani di varie fibre (cotone, canapa, lino) oppure lenzuola cucendo più pezze per ottenere la dimensione desiderata. L'orditura e la tessitura del telaio, essendo operazioni complesse, tendevano ad essere affidate solo ad alcune donne più esperte. Il telaio in oggetto è simile a quello definito di tipo "toscano", secondo la classificazione di P. Scheuermeier (1980, vol. II, pp. 280-281): lo contraddistingue la presenza sopra i due subbi (quello degli ordini e quello della tela) di due traverse dove passano prima rispettivamente i fili dell'ordito e la tela finita.

Collocazione

Schilpario (BG), Museo Etnografico

Credits

Compilazione: Civai, Alessandra (2017); Fracassetti, Lisa (2017)

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