Biblioteca Mediateca Gino Baratta, Mantova (MN)

Tipologia: archivio, biblioteca
Indirizzo: Corso Garibaldi 88 - Mantova (MN)
Ente proprietario: Comune di Mantova
Sito web

La Biblioteca Mediateca Gino Baratta di Mantova, aperta il 18 dicembre 1998, si configura come biblioteca pubblica multimediale di informazione generale. L'ente si caratterizza per la presenza nel proprio patrimonio di collezioni dedicate alle discipline contemporanee quali le arti visive (poesia visiva, cinema, fotografia), la poesia del '900, la musica, e per i moderni servizi di informazione.

[Autore scheda: Francesca Paoletti]


Profilo storico

Aperta con un patrimonio iniziale di 50.000 documenti, la biblioteca Baratta comprende anche materiale proveniente da istituti culturali mantovani come la dotazione della soppressa "Biblioteca popolare", la videoteca della biblioteca di quartiere Te Brunetti, le sezioni bibliografiche scientifiche moderne della biblioteca comunale Teresiana. Si presenta da subito come sede di servizi di informazione innovativi e di raccolte documentarie contemporanee, sul modello della public library anglosassone fondata proprio sull'interrelazione dei servizi offerti al pubblico con l'ausilio di strumenti informatizzati all'avanguardia. La biblioteca oltre a curare l'aggiornamento delle collezioni librarie di tutte le discipline segue in particolare le sezioni delle arti visive contemporanee (la fotografia e il cinema), la musica, le materie scientifiche, tecnologiche e giuridiche, la poesia del '900 . In linea con le direttive contenute nella Legge Regionale n. 81 del 14.12.1985 e i criteri espressi dal Manifesto Unesco sulle biblioteche di pubblica lettura, individua tra i suoi compiti istituzionali il libero accesso dei cittadini ai servizi informativi, la promozione del piacere di leggere e lo scambio interculturale tra le diverse comunità sul territorio. Promuove attività culturali correlate alle funzioni proprie delle biblioteche di diffusione della lettura e dell'informazione, del libro e del documento.
E' centro dell'Ufficio di catalogazione SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale) per le biblioteche comunali Baratta, Teresiana e decentrate e costituisce punto di riferimento per le altre biblioteche mantovane che aderiscono a questo Servizio.

Sezioni documentarie
Sezione adulti. La biblioteca dispone di oltre 100.000 volumi, parte a scaffale aperto e parte a magazzino. La consistenza della collezione è stata col tempo incrementata non solo dalle costanti acquisizioni, ma anche da trasferimenti e donazioni.

Biblioteche senza barriere. Il progetto è stato realizzato per offrire alla persona con disabilità visiva la possibilità di accedere ai servizi della biblioteca, all'informazione e alla lettura, utilizzando materiali e tecnologie adatti alle sue esigenze. A tale fine in sala di lettura al piano terreno è possibile usufruire di un videoingranditore monocromatico da tavolo e di un videoingranditore a colori portatile, predisposti per persone ipovedenti. La "Sezione lettura alternativa" comprende invece libri a grandi caratteri o disponibili su supporti alternativi che riguardano opere di narrativa e saggistica di autori classici e moderni per adulti e ragazzi. La sezione un centinaio di libri a grandi caratteri per lettori ipovedenti e di 750 audiolibri su cd in formato mp3. La postazione informatizzata permette inoltre: di leggere direttamente libri e riviste o salvarli per un successivo utilizzo; di adoperare la barra braille e stampare in braille; di navigare in Internet; di scrivere testi.

Emeroteca. In sala periodici sono esposti, ordinati per argomento, gli ultimi numeri dei quotidiani e di circa 400 riviste correnti.

Fototeca. La fototeca conserva circa 5.000 immagini, parte di proprietà comunale, parte depositate in comodato. Dei fondi catalogati, con il software della Regione Lombardia SIRBeC Cataloghi, alcuni si trovano fisicamente in altre sedi. L'analisi e l'acquisizione dei fondi privilegiano il materiale di interesse locale, Mantova e il suo territorio, e rispondono alla volontà di salvaguardare importanti raccolte a rischio di deterioramento. Nel complesso ad oggi il patrimonio della fototeca fa riferimento a sette fondi per un totale di circa 10.000 immagini, articolati come segue: Fondo dell'Azienda di Promozione Turistica di Mantova, anni Cinquanta del '900; Archivio dell'ex Museo del Risorgimento e della Resistenza Renato Giusti, anni 1845-1950; Fondo Stennio Defendi, anni 1890-1963; Fondo Gianni Bosio, seconda metà del secolo XIX-1971; Fondo del Consorzio di Bonifica Sud Ovest di Mantova, anni 1917-1951; Fondo del Consorzio di Bonifica dell'Agro Mantovano Reggiano, anni 1903-1985; Fondo contemporaneo, costituito da fotografie varie pervenute alla fototeca per donazione, perlopiù risalenti al XX secolo.

Sezione bambini e sezione ragazzi. Nella sezione bambini che è anche ludoteca i bambini da 0 a 8 anni possono trovare oltre 3.000 libri collocati a scaffale aperto, suddivisi per genere e contraddistinti da segnature con pittogrammi per facilitare la ricerca. La sezione dispone inoltre di una piccola emeroteca e di spazi nei quali leggere e giocare. Periodicamente vengono organizzati cicli di animazioni teatrali. La biblioteca partecipa al progetto nazionale "Nati per leggere", promosso dall'Associazione italiana biblioteche, dal Centro salute del bambino e dall'Associazione culturale pediatri, e che si occupa di diffondere la lettura a voce alta ai bambini fin dai primi mesi di vita. La sezione ragazzi si rivolge ai giovani dai 9 ai 15 anni, mettendo a disposizione oltre 4.000 libri che interessano tutti i campi del sapere, tra cui enciclopedie utili per le ricerche e uno scaffale multiculturale di libri e videocassette in lingua straniera o bilingue. In sala si possono leggere anche riviste e divertirsi con giochi di vario genere: quiz, giochi in scatola, dama, scacchi ed altri. È possibile utilizzare anche una postazione dedicata alla consultazione di Internet e un televisore satellitare.

Mediateca. La mediateca svolge opera di diffusione delle conoscenze prodotte su supporti digitali e audiovisivi. Il materiale fonico (CD musicali, LP in vinile) e audiovisivo (videocassette, DVD) è esposto per la consultazione, la visione in sede e il prestito a domicilio. La discoteca è composta da 1.500 LP e da circa 1.600 CD relativi a tutti i generi musicali. Il patrimonio della videoteca è di circa 4.000 opere cinematografiche (fiction e documentari) tra VHS e DVD.

Gino Baratta (Revere (MN) 1932 - Mantova 1984), critico letterario e d'arte, laureatosi in lettere con una tesi sulla Poesia cosmografica del '400, insegna in alcune scuole superiori di Mantova e provincia e collabora allo stesso tempo con l'Università di Verona. Nel 1956 crea insieme ad altri il 'Gruppo di cultura moderna', associazione di intellettuali tesa all'interpretazione delle realtà artistiche e letterarie contemporanee. Qualche anno più tardi, nel 1964, contribuisce alla fondazione della rivista "Il Portico", strumento di analisi critica di letteratura, arte e filosofia del Novecento, noto a livello nazionale.
Tra i primi saggi pubblicati spicca quello del 1966, Il manierismo. Nel 1967 viene edito il suo primo volume, Pretesti critici. Ricerche sulla letteratura contemporanea. Nel 1972 è tra i fondatori de 'Il Circolo Ottobre' di rivoluzionaria memoria e con specifici intenti di rinnovamento intellettuale. Tra le pubblicazioni più note di Baratta si ricordano Immaginario e letteratura del 1975, "Avanguardia letteraria" in Enciclopedia Feltrinelli-Fischer del 1976, E' ancora possibile una storia della letteratura? del 1978, l'inserto sul 'fantastico' in Letteratura Arte - Miti del '900 del 1979, "Teatro del gruppo 63" in Enciclopedia del teatro del '900 del 1980, Realtà e illusioni del soggetto del 1982. Con Francesco Bartoli, Alberto Bernardelli e Frediano Sessi, Baratta dà vita nel 1983 ad una collana della Libreria Einaudi di Mantova, che propone nuovi indirizzi di interpretazione dell'opera d'arte, in riferimento soprattutto ai giovani autori. Suoi scritti critici sono pubblicati su varie riviste letterarie e periodici, e costante è la sua collaborazione con le case editrici Einaudi e Feltrinelli.
Il pensiero di Baratta è ispirato al concetto di fenomenologia espresso da Luciano Anceschi e dall'innovativa critica letteraria e artistica 'aperta', caratterizzata cioè da una molteplicità di prospettive di analisi in opposizione alla tradizionale posizione estetica unitaria. Partendo da questi principi, Baratta presta particolare attenzione alle interrelazioni fra le arti, alle avanguardie letterarie e artistiche, alla scrittura e al linguaggio, sviluppando con particolare interesse nei suoi scritti alcuni temi ricorrenti: la 'Biblioteca', il 'Labirinto', le 'Aree marginali'.
L'ingente patrimonio di scritti prodotto da Gino Baratta è stato oggetto di riletture, ordinamenti, catalogazioni che hanno portato alla realizzazione dei volumi: Lo specchio di carta - Scritti sulla poesia contemporanea, a cura di F. Sessi e A. Cappi, del 1985; Miraggi della biblioteca, a cura di U. Artioli, F. Bartoli, Z. Birolli, F. Trebbi, del 1986; Il voltafaccia del linguaggio, a cura di Z. Birolli, del 1993.


Patrimonio

La biblioteca possiede attualmente un patrimonio di oltre 125.000 documenti, disponibili in parte a scaffale aperto e in parte a magazzino. All'incremento delle collezioni di ogni singola sezione ha contribuito anche l'acquisizione di fondi speciali, ovvero materiale librario, archivistico e documentario con un rilevante grado di omogeneità ovvero di particolare rilevanza storico-bibliografica.

Degno di nota è l'Archivio della poesia del '900, a cui la biblioteca ha dato vita per effetto della mostra "Poesia Totale 1897-1997: dal colpo di dadi alla poesia visuale", tenutasi al Palazzo della Ragione di Mantova nel 1998. Il patrimonio documentario dell'Archivio mette in luce la relazione tra esperienze locali e avanguardia poetica nazionale. Si tratta di una raccolta di materiale artistico eterogeneo costituito da pubblicazioni spesso rare, da manoscritti inediti, da chitografie, collage, interventi visivi e sonori, documentazioni iconografiche dell'artista e delle sue performance. L'archivio si propone di incentivare lo studio e la ricerca attorno alla poesia contemporanea anche grazie alla creazione di una sezione bibliografica specializzata, arricchita dalla donazione di una parte della libreria del poeta Eugenio Miccini, recentemente scomparso. Dal 1999 inizia la pubblicazione di una collana di libri dedicata alla sezione dell'Archivio della poesia del '900, diretta da Alberto Cappi e Eugenio Miccini.

Tra i fondi speciali rientrano anche le seguenti donazioni:

- Luciano Amodio. Il fondo di Luciano Amodio (Milano 1926 - 2001) rispecchia nella scelta del materiale librario raccolto gli interessi dell'intellettuale milanese per la filosofia, la storia e la politica, discipline a cui dedicherà tutta la vita attraverso studi e ricerche, a partire dalla tesi di laurea "Lo spirito oggettivo in Gramsci". L'intensa attività intellettuale di Amodio si traduce in alcune pubblicazioni e in una lunga serie di costanti interventi su riviste quali ad esempio "Il Politecnico", i "Quaderni Piacentini", "Il piccolo Hans". Il fondo Amodio è costituito prevalentemente da testi di filosofia e di storia della filosofia: alcune migliaia di titoli. Altre sezioni comprendono invece opere di storia e letteratura, opere generali di storia delle religioni, di filosofia orientale e di storia della pedagogia. Numerosi sono anche i volumi di importanti collane quali la "Piccola biblioteca filosofica" della Bocca, "Filosofi antichi e medievali" e "Classici della filosofia moderna" della Laterza, "Classici della filosofia" della Utet ed altri. Gli interessi storico-teoretici di Amodio erano orientati sull'età moderna e contemporanea, come dimostrano testi e saggi che per alcuni autori raggiungono un livello di documentazione specialistico (Marx, Engels, Rosa Luxemburg, Lukacs, Gramsci ecc.).

- Associazione mantovana di cultura russa "A. Puskin". Il fondo è stato donato alla Biblioteca in seguito alla cessazione dell'attività e allo scioglimento dell'Associazione. Consta di circa 500 volumi e di alcune riviste, prevalentemente in cirillico, in gran parte di letteratura e grammatica.

- Vladimiro Bertazzoni. Il fondo librario di Vladimiro Bertazzoni (Mosca (URSS) 1934), politico e pubblicista, fatto pervenire in più riprese al Comune di Mantova, è formato da una raccolta di 1.600 libri in parte in lingua russa e in parte in lingua italiana. Gli argomenti trattati riguardano vari campi d'interesse: letteratura classica e contemporanea russa, società ed economia durante il periodo sovietico, marxismo-leninismo e storia contemporanea. L'interesse di Bertazzoni per la cultura sovietica, e russa in particolare, è dovuto alla sua infanzia trascorsa a Mosca, dove nacque da genitori italiani costretti a emigrare per motivi politici e rientrati in Italia solo nel 1946.

- Alessandro Dal Prato. La biblioteca dell'artista Alessandro Dal Prato (Roncoferraro (MN) 1909 - Guidizzolo (MN) 2002) è stata donata assieme al fondo dei disegni, destinato dall'artista espressamente alla biblioteca comunale, dove ora sono depositati. Il fondo consta di circa 2.700 opere e di circa 5.000 diapositive in ottimo stato di conservazione, che danno testimonianza dell'iter artistico di un autore che ha conosciuto direttamente con la sua attività quasi ottant'anni di arte italiana. Il patrimonio arricchisce le collezioni delle due biblioteche cittadine. L'artista ha curato personalmente la descrizione in un catalogo a schede della propria biblioteca, che è specializzata sull'arte e che presenta uno spiccato taglio pedagogico e un'evidente predilezione per la storia locale. Ne fanno parte libri, enciclopedie, dizionari, monografie su artisti e monumenti, riviste, cataloghi di mostre, guide turistiche e brochure. E' da ricordare la ricchissima collezione di cataloghi delle esposizioni collettive mantovane, provinciali, lombarde e nazionali, alle quali l'artista ha partecipato attivamente tra il 1927 e il 1944. Al dopoguerra risale poi la raccolta dei suoi saggi e delle pubblicazioni di carattere didattico. Le diapositive, debitamente schedate dall'autore anche ai fini di un più agevole utilizzo per le proprie lezioni, palesano molti aspetti dell'attività e degli interessi di Dal Prato, che, tra gli altri impegni, è stato promotore nel 1935 e poi animatore e direttore della Scuola d'arte di Guidizzolo, per la quale ha dimostrato un'appassionata dedizione alla didattica.

- Daniele Forini. Il fondo di Daniele Forini (Castelbelforte (MN) 1955 – Mantova 1999), insegnante, donato dai familiari alla biblioteca Baratta nel 1999, raccoglie materiali documentari di vario genere: libri, video, CD musicali e cassette. Dalla metà degli anni Ottanta Fiorini si occupa anche di musica giovanile collaborando con diverse associazioni giovanili nell'organizzazione di concerti e spettacoli. La donazione si compone di oltre 250 videocassette di film moderni, di circa 1.200 CD di musica rock e di 487 libri di letteratura e filosofia.

- Pier Domenico Solano. La donazione di libri di Pier Domenico Solano, medico specialista in pediatria, consta di pubblicazioni d'argomento medico-scientifico; più in specifico si tratta di materiale aggiornato nella medicina, nella botanica e nelle scienze naturali.

- Giuseppe Tenca. Della donazione di libri di Giuseppe Tenca (Bolzano 1921 - Mantova 1996), direttore della ragioneria provinciale dello Stato, fanno parte oltre 2.000 volumi in lingua italiana. La collezione comprende numerose e fondamentali opere enciclopediche generali e disciplinari (economia, ingegneria, religione, storia) e una consistente sezione di monografie che spazia dalla storia alle scienze, dalla letteratura all'arte, dalla storia della chiesa a quella della tecnica, fino alla gastronomia e alla medicina.


Sede

L'edificio che oggi ospita il Centro culturale Baratta, di cui la biblioteca fa parte, fu costruito nel 1870 dall'architetto bresciano Giovanni Cherubini (1805-1882) come sede del macello comunale. Il municipio di Mantova acquistò dal governo austriaco la struttura architettonica che precedentemente sorgeva sull'area: l'ospizio di S. Antonio.
Per volere del capitano di Mantova Guido Gonzaga, verso la fine del XIV secolo vennero edificati l'antico ospizio e l'annessa chiesa di S. Antonio, in un clima religioso che accomunava autorità civili ed ecclesiastiche nel creare luoghi di ospitalità per i bisognosi e di ricovero per i pellegrini. Per quattrocento anni consecutivi l'istituto di S. Antonio svolse tali funzioni, ospitando gli orfani e i fanciulli abbandonati, i pellegrini giunti in città e, negli ultimi anni, gli infermi dimessi dall'Ospedale Grande di Mantova. Fino al 1576 ospizio e chiesa furono gestiti dai frati dell'ordine agostiniano di S. Antonio da Vienne e successivamente dalla confraternita laica della SS. Trinità fino alla loro soppressione avvenuta nel 1786. In tale data il fabbricato, ormai svuotato delle funzioni originarie, fu acquisito dal governo austriaco per essere utilizzato come magazzino di attrezzi e ricovero delle truppe di stanza in città.
Quando nel 1870 il Municipio di Mantova entrò in possesso del complesso architettonico, ne decretò immediatamente il totale abbattimento per edificare il nuovo macello comunale, trovandosi nella necessità di dare nuova collocazione all'antico macello ubicato sul lungo Rio tra via Pescheria e piazza Martiri.
L'architetto Cherubini, dopo essere stato a Brescia, Milano e Sondrio, venne a Mantova nel 1842 per insegnare disegno e architettura al regio ginnasio, e per la città realizzò i progetti di importanti monumenti e palazzi, tra cui la Porta Pradella nel 1848 e il prospetto di Palazzo di Bagno nel 1856.
Oggi, a conclusione del lungo e complesso lavoro di recupero realizzato negli anni Ottanta del secolo scorso dall'architetto Adolfo Poltronieri, il corpo principale dell'ex macello è sede del Centro culturale Gino Baratta che comprende la biblioteca comunale, l'Archivio Storico Comunale e l'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea.

Disposta su due livelli, al piano terreno la biblioteca si articola in un'ampia sala di lettura dove l'utente trova i servizi di informazioni bibliografiche e di prestito, la sala per ragazzi, la sezione bambini, l'emeroteca. La sala di lettura è dotata di diversi tipi di postazioni informatiche: per ricerche bibliografiche sul catalogo del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) e sugli OPAC delle più importanti biblioteche internazionali; per ricerche iconografiche sul catalogo locale SIRBeC Fotografia e su quello regionale dei beni culturali della Lombardia; per l'accesso ad Internet; per non vedenti e ipovedenti. Al primo piano si trovano la seconda sala di lettura e la mediateca che ospita postazioni individuali per la visione e l'ascolto del patrimonio di videocassette, musicale e DVD.
I libri collocati a scaffale aperto sono ordinati secondo il metodo CDD (Classificazione Decimale Dewey) ed esposti nelle sale di lettura: in quella al piano terreno si trovano le generalità, le arti, la letteratura, la storia e la geografia e le sezioni di genere: letteratura in lingua originale, poesia contemporanea, fantascienza, gialli e la letteratura d'evasione (Rosa). Al primo piano si trovano le sezioni filosofia e psicologia, religione, scienze sociali, linguaggio, scienze naturali e matematiche, tecnologia e sezione locale.


Bibliografia

•Lonardo L., Dedalo e il labirinto. Saggio su Gino Baratta, Mantova, Casa del Mantegna, 1995
•Ciaramelli G., Guerra C., Servizio biblioteche. Le acquisizioni della Biblioteca Mediateca del Centro culturale Baratta, in "Le collezioni storiche e artistiche di Mantova. Il Protocollo d'intesa del 24 gennaio 2000 (...)", supplemento a "Civiltà mantovana", n. 110, a cura del Comune di Mantova, Modena, Il Bulino, 2000
•Biblioteca Mediateca Gino Baratta, in "Biblioteche. Cultura e territorio. Guida ai servizi delle biblioteche di Mantova e provincia", Mantova, Tre Lune, 2004
•Comune di Mantova. Biblioteca Mediateca "G. Baratta", 2007, http://www.bibliotecabaratta.it/


Collegamenti


Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2017 [Claudia Corvi]

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