Biblioteca Nazionale Braidense, Milano (MI)

Tipologia: biblioteca
Indirizzo: Via Brera 28 - Milano (MI)
Ente proprietario: MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Sito web

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La Biblioteca Nazionale Braidense è tra le maggiori biblioteche pubbliche italiane, appartiene allo Stato e dipende dalla Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d’Autore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Sono ammessi all’uso della biblioteca gli utenti italiani e stranieri che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età e per i quali non sia stato emanato uno specifico provvedimento di esclusione.
Per poter accedere alla biblioteca è necessario disporre di un documento d’identità valido con fotografia, il codice fiscale e compilare il modulo di entrata.
La Biblioteca dispone di quattro sale di lettura di cui tre specializzate, di una sala per i cataloghi, la distribuzione, il prestito e le riproduzioni e di un atrio d’ingresso a cui si accede attraverso lo scalone d’onore.
Gli spazi possono essere concessi per manifestazioni (presentazione libri, convegni/conferenze, eventi promozionali, ecc.).


Profilo storico

La Biblioteca Nazionale Braidense fu originata quando la Congregazione di Stato per la Lombardia, organo rappresentativo degli interessi delle comunità locali, acquistò la biblioteca del Conte Carlo Pertusati, per poi donarla all’Arciduca Ferdinando, figlio dell’Imperatrice Maria Teresa d’Austria e futuro governatore della Lombardia.
Nel 1770 Maria Teresa, considerando la mancanza in Milano “di una biblioteca aperta ad uso comune di chi desidera maggiormente coltivare il proprio ingegno, e acquistare nuove cognizioni” poichè non veniva ritenuta sufficiente l’Ambrosiana “ricca bensì di manoscritti”, ma non di “libri stampati”, decise di destinare ad uso pubblico la biblioteca del Pertusati.
Grazie allo scioglimento della Compagnia di Gesù decretato nel 1773 da Clemente XIV, lo Stato acquisì il Palazzo del Collegio gesuitico di Brera, costruito sull’area del duecentesco convento degli Umiliati, e lo destinò a sede della biblioteca.
La biblioteca aprì al pubblico nel 1786.
Lo scioglimento della Compagnia di Gesù mise a disposizione dello Stato anche i fondi librari del Collegio Braidense e delle case gesuitiche di San Fedele e San Girolamo che, con il fondo Pertusati, costituirono il nucleo iniziale della Biblioteca.
Nel 1778 seguì la raccolta del medico Albrecht von Haller di Berna, ricca di pregevoli testi scientifici cui si aggiunsero le raccolte del cardinale Angelo Maria Durini e del colonnello Baschiera e una piccola parte della biblioteca del conte Firmian.
La soppressione delle congregazioni religiose, decretata dall’imperatore Giuseppe II, portò ad incamerare una parte dei fondi di antiche librerie claustrali; e successivamente anche i duplicati della Biblioteca Imperiale di Vienna.
Nell’età napoleonica sono da ricordare le acquisizioni della biblioteca del Collegio dei Giureconsulti e del fondo Scaccerni, donato da Francesco Melzi.
Ad incrementare le raccolte ha contribuito l’Avviso della Regia Intendenza politica di Milano dell’aprile 1788, relativo al deposito obbligatorio nella biblioteca delle opere pubblicate nello Stato di Milano. Dal 1793 vennero inclusi anche gli editti e gli avvisi pubblicati dalle autorità di Governo. Nel 1848 questa disposizione fu trasformata nella legge sul diritto di stampa.
La Braidense, cui fu conferita già nel 1880 la qualifica di “Nazionale”, si configurava come una grande biblioteca di carattere generale: si andava dai corali miniati provenienti dalla Certosa di Pavia ai libri scientifici della raccolta Haller, dalle opere storiche e letterarie del legato Durini, noto soprattutto per le edizioni di classici latini e greci del XVI secolo, alle opere teologiche, a quelle giuridiche e alle grandi opere di consultazione generale.
Nel corso del XIX secolo altri fondi arricchirono ulteriormente il patrimonio della Braidense: i volumi donati da Hermes Visconti, la raccolta del Gabinetto Numismatico, la collezione bodoniana Mortara, la raccolta Lattes di opere di cultura ebraica, la raccolta Carlo Morbio, la miscellanea Viesseux e la libreria di Cesare Correnti.
Nel 1889 venne acquistata la raccolta drammatica Corniani Algarotti a cui s’aggiunse il lascito De Capitani D’Arzago.
Il fondo manzoniano fu donato nel 1885. Attualmente la raccolta manzoniana comprende 250 manoscritti (per un totale di circa 9.000 carte), 550 volumi della biblioteca del Manzoni di cui 200 postillati, circa 5.000 pezzi di carteggio, 1.000 volumi di opere del Manzoni, 1.000 volumi di critica e 1.800 pezzi collocati in miscellanea.
Tra le raccolte pervenute nel Novecento sono da ricordare la libreria Novati, la biblioteca liturgica dei Duchi di Parma, la raccolta scacchistica, il fondo Castiglioni e il fondo fotografico Emilio Sommariva.
L’Istituto svolge da sempre la duplice funzione di biblioteca di conservazione, destinata ad un pubblico di cultori della ricerca storica e letteraria e nel contempo di specchio della grande produzione libraria milanese, rivolto ad un universo più ampio di fruitori.


Patrimonio

[da completare]

Il patrimonio bibliografico è oggi costituito da circa 1.500.000 unità, di cui 2.367 manoscritti, 40.000 autografi,   2.368 incunaboli, 25.000 ca. cinquecentine, circa 25.430 testate di periodici di cui 7.436 correnti, 6.000 stampe  fotografiche anteriori  al 1950, oltre a 50.000 negativi su lastra, 30.000 bobine di microfilm che riproducono  principalmente 1.300 testate di periodici, 120.000 microfiches.
Con i suoi 76 dipendenti fa fronte a un afflusso annuale di circa 50.000 presenze (a cui vanno aggiunti i circa 4600 visitatori delle manifestazioni culturali allestite nelle sale monumentali) movimentando circa 62.000 documenti attraverso la consultazione in sede (di cui circa 600 documenti manoscritti e rari e 9.000 microfilm) e tramite i servizi di prestito diretto, interbibliotecario nazionale e internazionale e di Document Delivery

Mediateca Santa Teresa
La Mediateca Santa Teresa nasce da un accordo di programma tra quattro enti promotori: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Lombardia, Provincia e Comune di Milano, che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.
Il progetto risale ai primi anni ‘90 e la struttura ha aperto al pubblico il 13 giugno 2003.
La chiesa barocca di Santa Teresa in via della Moscova a Milano, da tempo in disuso, è oggi trasformata in luogo di informazione e formazione.
La Mediateca riconosce l’utilità dell’informazione elettronica per esigenze informative ed educative ed offre ai propri utenti l’accesso a Internet ed alle fonti documentarie elettroniche, digitali e audiovisive come ulteriore strumento di informazione rispetto alle fonti tradizionali.
L’utilizzo di queste fonti deve essere coerente con le funzioni e gli obiettivi fondamentali della Biblioteca Nazionale Braidense di cui è sezione: dunque, principalmente come fonte di informazione per finalità di ricerca, studio e documentazione. È centro di alfabetizzazione continua, con tutor e corsi che affiancano e integrano l’utilizzo di strumenti multimediali.
La RAI ha aderito all’iniziativa mettendo a disposizione “RAITECHE”.
La Sala Microfilm raccoglie inoltre circa 1.500 testate di periodici microfilmati. I periodici riprodotti sono consultabili solo in microfilm.
Sono in dotazione alla sala 11 lettori stampatori, di cui 2 dotati anche della funzione scanner, per avere copia del microfilm su supporto digitale.

Ufficio ricerca fondi musicali
L’Ufficio Ricerca Fondi Musicali della Biblioteca Nazionale Braidense è parte del Servizio XI – Materiali speciali e musica della biblioteca.
È stato istituito nel 1965 per ospitare la ricerca sulle fonti musicali italiane condotta da Claudio Sartori e Mariangela Donà; comprende il catalogo nazionale dei manoscritti musicali e della musica a stampa fino al 1900: oltre 300.000 schede, molte delle quali non ancora incluse in altri repertori.
Altri cataloghi minori sono: il catalogo della corrispondenza di musicisti, un catalogo di letteratura musicale e le schede originali del catalogo di Claudio Sartori dei libretti italiani stampati prima del 1800.
Dal 1978 è ospitato presso la Biblioteca del Conservatorio di Milano.
Il catalogo della musica a stampa è stato interamente trasferito nella base dati SBN Musica e ora fa parte integrante del Servizio Bibliotecario Nazionale, accessibile via web con una maschera di ricerca dedicata alla musica.
Il catalogo dei manoscritti musicali è stato digitalizzato ed è disponibile via web.
L’Ufficio collabora con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico per il mantenimento del materiale musicale in SBN, per lo sviluppo dei formati standard per la musica, delle norme di catalogazione della musica e per l’anagrafe delle biblioteche musicali italiane.
A livello internazionale, collabora con la IAML (International Association of Music Libraries) nel mantenimento dei codici Unimarc per il materiale musicale, con il RILM (Répertoire International de Littérature Musicale), ospitandone la branca italiana, e con il RISM (Répertoire International des Sources Musicales), per la catalogazione dei manoscritti musicali e il mantenimento delle sigle internazionali delle biblioteche musicali.


Sede

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Bibliografia

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Collegamenti


Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2017 [Claudia Corvi]

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