comune di Cosio sec. XIV - 1797

Comune del terziere inferiore della Valtellina, e della squadra di Morbegno, appartenne alla pieve di Olonio.
Il toponimo è citato in un atto di vendita del 968 (ASMi, Museo Dipl. cart. 240). Una terra “conxeliba” nel territorio di Cosio è citata nel 1002 (Bognetti 1927).
In località Dosso del Visconte, nel territorio di Cosio, fu la sede originaria del podestà della bassa Valtellina; a seguito all’impaludamento del fondovalle, la sede del governo fu spostata a Coseccio di Talamona (Orsini 1959 a).
Con documento del 27 ottobre 1322 (ASSo, notaio Guidino Castellargegno, vol. 2, p. XXXI), i rappresentanti delle vicinanze di Cosio, tra cui erano già comprese Piagno, Sacco, Rasura, Nogaredo, Rovoledo, Masobio, Piazzolini, decisero di frazionare i numerosi beni comunitari e indivisi e di assegnarli in enfiteusi o ad accolam, cioè in livello perpetuo, e stabilirono il tributo da versare alla cassa del comune.
Nel 1335 (statuti di Como 1335), compreso nella pieve di Olonio, figurava come “comune locorum de Cosso et de Rovoledo et de Planio”.
Il comune di Cosio partecipò con un proprio rappresentante alle adunanze delle comunità della giurisdizione di Morbegno nel 1363.
La comunità, che nel primo quarto del XV secolo era distinta tra nobili e vicini (Romegialli 1886), contava nel 1589 40 fuochi in Cosio propriamente detto, 15 in Piagno , 20 in Regoledo, 150 in Sacco, 20 in Meliarolo, 5 in Vallate, 5 in Piazzola, 1 in Castello San Giorgio (Visita Ninguarda 1589-1593) (alla metà del XVIII secolo le contrade di Cosio “al monte” erano Sacco di Sopra e Sacco di Sotto, quelle “al piano” Rogoledo, Piantina, Planio, Vallate) (Quadrio 1775-1776).
La comunità di Cosio nel 1624 contava 530 abitanti (Sacco 940) (Perotti 1992 a), nel 1797, infine, 1.763 abitanti (Massera 1991 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]