comune di Gordona sec. XIV - 1797

Comune del contado di Chiavenna, appartenne alla pieve di Samolaco.
Quasi certamente il comune trasse origine da quella “curtis magna” o “cortona” menzionata in una donazione feudale del 931 a favore della chiesa di San Vincenzo di Gravedona sita “in loco et fundo pontis super Collovis”: sulla curtis, territorio allodiale, si sviluppò tra X e XII secolo il comune, in modo autonomo rispetto a quello di Chiavenna.
Il toponimo è citato ancora in un documento del 1197 con il quale il vescovo di Como Ardizzone investiva i de Piro di due parti della decima, di metà dei beni e dei diritti sulle acque nel tratto compreso tra Mezzola e Gordona, e di mezza masseria in Coloredo.
Durante la lotta per le investiture, i vescovi diocesani avocarono a sè la protezione dei beni ecclesiastici, di conseguenza, dopo lo scisma di Ludovico il Bavaro, anche Gordona divenne un feudo vescovile (Salice 1989). Nel 1205 il vescovo riscuoteva la decima sui mosti e vini di Coloredo; nel 1335 assegnava ai fratelli Brocchi sedici appezzamenti di terra posti nel comune di Gordona e sul versante di Samolaco. Ancora nel 1335 (statuti di Como 1335) era citato come “comune loci de Cordona et Colloredo”. Nel 1339 il vescovo di Como investiva del suo feudo il comune di Gordona, ottenendone in cambio vassallaggio e ventiquattro uomini armati in caso di bisogno.
Durante la dominazione grigione, Gordona, con Prata, Mese, Novate, Samolaco, appartenne come comune esteriore alla giurisdizione di Chiavenna.
Il comune era suddiviso in quattro quadre, ciascuna composta da due quartieri: la prima con i quartieri di Coloredo e Monti di Menarola; la seconda Cimavilla e Gasparoni; la terza Ponte e Pendoglia; la quarta Piazzoli e Scogli. Nel 1756 il quartiere dei Monti di Menarola si staccò per formare un comune autonomo; nello stesso anno i quartieri di Piazzoli e Scogli si unirono costituendo il quartiere della Chiesa (Inventario Gordona 1996).
Gordona ebbe propri ordini comunali, che si integravano con gli statuti civili e criminali di Chiavenna, e con l’autorità di governo del commissario reggente di Chiavenna; ci sono pervenuti in redazioni del 1607 e del 1768 (Archivio comunale di Gordona, serie 1.1.1), sotto forma di registri redatti dal cancelliere comunale, articolati in 49 capitoli approvati e sottoscritti dal commissario grigione, con progressive conferme biennali. Una copia degli ordini risalente al 1648 (Archivio parrocchiale di Gordona, serie registri fasc. 3), è articolata in 41 capitoli, con aggiunte fino al numero complessivo di 48 capitoli, ed è molto simile nei contenuti e forma redazionale al registro del 1768 (ordini di Gordona sec. XVIII) (Inventario Gordona 1996; De Agostini 1988).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]