consiglio generale sec. XV - 1797

Convocato mediante il triplice suono del campanone di San Pietro, il consiglio generale di Chiavenna, che si riuniva in un primo tempo nel palazzo della ragione e a volte nelle chiese di San Pietro o di San Lorenzo, quindi a partire dal 1685 presso l’Ospitale di Chiavenna, era formato dai sedici consiglieri ordinari del consiglio segreto, dai quattro consiglieri delle vicinanze, uno per vicinanza, e da ventiquattro consiglieri detti della giunta strordinaria che si sceglievano fra i cittadini del borgo in ragione di sei per ognuno dei quattro quartieri in cui il borgo era diviso; erano invitati a parteciparvi tutti i capifamiglia che avessero compiuto diciotto anni. Tale consiglio si radunava ogni volta che si rendesse necessaria la trattazione di argomenti estranei all’amministrazione ordinaria, di particolare gravità o importanza per la vita della comunità. Aveva ogni anno come riunioni fisse quelle del 31 dicembre e del 1 gennaio successivo, per deliberare le liste da ballottarsi per l’elezione del console e dei componenti del consiglio ordinario segreto deputati al governo economico della comunità e anche per le determinazioni degli incanti dei dazi. La validità delle decisioni del consiglio era assicurata anche in presenza di un numero inferiore ai due terzi dei votanti.
Nei consigli generali dell’ultimo e primo giorno dell’anno venivano incantati i dazi del pane, del vino al minuto, della carne per ogni capo di bestiame grosso o minuto rivenduto alla macelleria o dagli osti ad altre persone, della misuratura dei grani, della bollatura delle stadere e altre misure da grano, del fuhrleit (diritto di pedaggio per merci forestiere).
La comunità di Chiavenna provvedeva ad appaltare la carica di incantatore dei dazi mediante apposito contratto.
Il consiglio generale sceglieva due consoli di giustizia, dottori o esperti in legge, che avevano il compito di rivedere ogni biennio i conti di amministrazione dei curatori dei minori, la cui carica, in una prima fase a tempo indeterminato, venne successivamente limitata a due anni; sempre il consiglio generale eleggeva a voce un’assemblea di quattro uomini, per consuetudine tra i notabili di Chiavenna, chiamata giunta ordinaria, tra i quali era sempre compreso il console uscente.

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]