comune di Malenco 1798 - 1815

Il giorno 18 giugno 1797 il cancelliere di Valmalenco Ignazio Pelosi leggeva una memoria in cui si proclamava l’aspirazione della valle alla libertà e all’indipendenza. Il comune di Malenco, compreso nella prima ripartizione del dipartimento d’Adda e Oglio (legge 13 ventoso anno VI) contava allora 3.040 abitanti (Bracelli 1989). La municipalità era formata dall’anziano e dai consiglieri delle sei quadre, come nella precedente amministrazione.
Con l’organizzazione del dipartimento dell’Adda e Oglio (legge 11 vendemmiale anno VII), il comune di Malenco fu compreso nel distretto V di Sondrio.
Nell’assetto definitivo della repubblica cisalpina, determinato nel maggio del 1801 (legge 23 fiorile anno IX), Malenco era uno dei settanta comuni che costituivano il distretto III di Sondrio del dipartimento del Lario.
Nel nuovo piano di distrettuazione provvisoria del dipartimento del Lario, in esecuzione del decreto 14 novembre 1802, il comune di Malenco venne ricollocato nel V distretto dell’ex Valtellina con capoluogo Sondrio (Quadro distretti dipartimento del Lario, 1802), nel quale fu confermato, comune di II classe con 3.250 abitanti, nel 1803 (su questo comune pendeva rapporto del consiglio dipartimentale al ministro degli affari interni sulla convenienza di dividerlo in quattro comuni) (Elenco comuni dipartimento del Lario, 1803).
Con l’organizzazione del dipartimento dell’Adda nel regno d’Italia (decreto 8 giugno 1805 a), il comune di Malenco venne ad appartenere al cantone I di Sondrio: comune di II classe, contava 3.250 abitanti.
Nel prospetto del numero, nome e popolazione dei comuni del dipartimento dell’Adda secondo il decreto 22 dicembre 1807, il comune denominativo di Val Malenco, con 3.080 abitanti, figurava composto dalle frazioni di Chiesa, Torre, Caspoggio, Lanzada (Prospetto comuni dipartimento Adda, 1807).
Il progetto per la concentrazione dei comuni del dipartimento dell’Adda, seguito al decreto 14 luglio 1807, prevedeva l’aggregazione di Malenco al comune denominativo di Sondrio, nel cantone I di Sondrio. Tale unificazione fu sostenuta anche dal consultore di stato e direttore generale della polizia Guicciardi, che vide il progetto in forma riservata tra novembre e dicembre del 1807, con la motivazione che Malenco era stata “per l’addietro sempre unita a Sondrio”, sebbene se ne fosse “sul principio della rivoluzione” separata “per sottrarsi alla preponderanza dei signori di Sondrio”; egli era consapevole però che la riunione avrebbe eccitato “sicuramente il malumore dei rozzi, ma altezzosi abitanti della valle di Malenco”. Questi ultimi, effettivamente, nel novembre del 1807 inoltrarono richiesta per il mantenimento dell’autonomia da Sondrio (Ricorso comune di Malenco, 1807).
A seguito dell’approvazione del compartimento (decreto 31 marzo 1809), fu eseguita la concentrazione dei comuni, con decorrenza dal 1 gennaio 1810; tale comparto, confrontato con quello in corso nel 1796, fu rimesso il 23 agosto 1814 alla reggenza provvisoria del regno d’Italia e fu confermato nel 1815, dopo l’assoggettamento del dipartimento dell’Adda al dominio della casa d’Austria nel regno lombardo-veneto (Compartimento Adda, 1815): a quest’ultima data, Malenco figurava (con 3.250 abitanti) comune principale nel cantone I di Sondrio, comprendente le sezioni di Bondeledo, Cagnoletti, Campo, Caspoggio, Chiesa, Lanzada, Miliruolo.
L’8 agosto1814 il comune di Malenco aveva espresso un indirizzo di fedeltà all’Austria (Massera 1981 a).

ultima modifica: 09/01/2007

[ Saverio Almini ]