comune di Almenno sec. XIV - 1601

Dopo una divisone di alcuni decenni (durante i quali si erano formati i comuni di Almenno Superiore e Almenno Inferiore), il comune si ricongiunse nel 1444. Secondo gli statuti di quell’anno, il comune era retto da un consiglio generale (credenza) e da un consiglio ristretto formato da otto membri (due consoli e un credendario per ognuna delle sei squadre che formavano il comune). Il consiglio generale eleggeva il console, il camparo, uno degli anziani nel consiglio di valle, uno dei quattro riscossori delle condanne e dei beni del vicariato, uno o più procuratori semestrali per la difesa dei poveri davanti al tribunale del vicario, due esperti di tutte le arti per la corretta esecuzione dei lavori artigianali (Manzoni 1988). Il Da Lezze menziona anche due calcolatori sopra le strade, incaricati di controllare la viabilità comunale di concerto con il vicario, quattro sindaci del santuario della Madonna del Castello e due anziani sopra le vittuarie, ai quali era delegato il compito di stabilire, sempre in collaborazione con il vicario, i calmieri su pane, vino e carni (Da Lezze 1596).
Il 6 novembre 1598 i sindaci di alcune contrade, fra cui le tre che facevano capo alla parrocchia di San Bartolomeo, chiesero a Bergamo di potersi separare e costituirsi in comune autonomo. Era, infatti, sorta una lite per la gestione dell’ingente patrimonio lasciato in eredità da Gerolamo Vignola. Il 30 marzo 1601 venne sancita la divisione: le contrade di Almenno di Sotto, Porta e Borgo costituirono Almenno San Salvatore: le contrade di Longa, Pussano e Albenza, Almenno San Bartolomeo. A fine Cinquecento contava 432 fuochi e 2054 abitanti (Da Lezze 1596)

ultima modifica: 19/02/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]