Valle Averara sec. XIV - 1797

Nel 1331 faceva capo alla “facta” di Porta Sant’Alessandro (Statuto di Bergamo 1331). In età viscontea formò, con Taleggio un’ampia comunità definita negli statuti delle “Terre di Taleggio e Averara” del 1358 approvati dalle autorità milanesi prima e venete poi, e ampiamente privilegiata. In età veneta il comune di Averara era suddiviso in quattro “Squadre”: “de Olmo” (formata dalle contrade di Val de l’Olmo, Mezolto, Cuncio di Sotto e Malpasso); “de Redicio” (con le contrade di Fontana, Redicio, Costa Piccamelli e Piazola e Valmoresca e corrispondente all’attuale territorio del comune di Averara); “di Mezzo” (con Piazza dei molini, Bindo, Capril di Sotto, Taiecchio di Bindo, Mugiasca, Carale di Sotto, Carale di Sopra, Foppa et Gero, Colla – Pozzolo et Corneo di Sopra, Case, corrispondente all’attuale territorio del comune di Santa Brigida); infine la squadra “di Sopra” (con Cusio, Vonia e Cassilio). Ogni squadra eleggeva annualmente due consiglieri, un console e due sindaci, i quali a loro volta eleggevano il vicario.
A fine Cinquecento il comune possedeva solamente alcuni pascoli. Il Da Lezze cita la presenza di miniere di ferro da poco attive. A quella data contava complessivamente 100 fuochi e 860 abitanti (Da Lezze 1596).
Nel novembre del 1647 il comune di valle Averara si divise e le diverse contrade formarono altrettanti comuni (Bottani – Riceputi 1997)

ultima modifica: 09/01/2006

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]