comune di Oltre il Colle sec. XIII - 1797

Il comune non é menzionato in nessuno degli statuti di Bergamo dal 1331, anche se presso l’archivio del comune di Oltre il Colle è conservata copia della definizione dei confini con Serina datata 1234 (AC Oltre il Colle, inventario). A fine Cinquecento faceva parte della valle Brembana Superiore suddiviso in cinque entità dette “colonnelli” (del comune, de Tiraboschi, della Valle, de Carrara, di Valpiana), retto da un console e cinque consiglieri (o anziani) che formavano il consiglio speciale; a questi ultimi il console rendeva conto, alla presenza anche degli altri capifamiglia. A quella data il comune possedeva alcuni beni affittati, contava 100 fuochi e 654 abitanti (Da Lezze 1596).
Nel 1610 vennero modificati alcuni meccanismi amministrativi: la gestione finanziaria del comune passò ad un tesoriere (o canevaro) il cui operato era valutato da quattro calcolatori (o revisori dei conti) eletti dal consiglio dei capifamiglia. A quella data appare presente anche un cancelliere e la carica di console risulta data all’incanto.
Nel 1779, dopo una lunga causa che aveva diviso, come in molti altri comuni del bergamasco, gli originari e i cosiddetti “forestieri” in merito all’amministrazione del comune e dei beni comunali, si arrivò ad una riforma degli organi comunali. Il numero di membri del consiglio speciale venne portato a dieci, eletti non più dai “colonnelli” ma dalle contrade, segno del passaggio da una suddivisione in parte geografica e in parte agnatizia ad una esclusivamente geografica. Quattro membri erano espressione della contrada di Zambla, due di Zorzone, San Bartolomeo (o Oltre il Colle) e Valpiana. Cinque membri del consiglio sarebbero stati rinnovati annualmente, rimanendo in carica per un biennio. Tre membri avrebbero avuto il nome di sindaci, gli altri di consiglieri, o anziani. Anche per i sindaci si prevedeva una carica biennale con rinnovo di due dei tre. Le riunioni del rinnovato consiglio speciale sarebbero state valide solo con la presenza di almeno sette consiglieri. Il consiglio speciale avrebbe eletto i due calcolatori, il console e il cancelliere del comune e i ministri della Misericordia, e incantare la carica di tesoriere (o canevaro). I sindaci avrebbero dovuto farsi carico del pagamento delle imposte e dei salari del medico e del chirurgo, e della riscossione dei dazi. Ultima incombenza prevista nell’accordo era la redazione di un inventario d’archivio, le cui carte sarebbero state conservate a cura del cancelliere e del sindaco più anziano
Il consiglio generale veniva, in pratica, esautorato fatta eccezione per l’annuale elezione dei consiglieri e per la discussione di affari particolari, quali l’imposizione di taglie o la vendita di ingenti quantità di legname (” … nel caso si volesse alienare in una sol volta più d’una squadra di legne …”).
Interessante notare che nell’accordo si raccomanda che la scelta dei dieci cada sui maggiori contribuenti, segno anche questo del passaggio graduale verso quel comune degli estimati che nella Lombardia austriaca era da poco divenuto realtà e che in bergamasca lo sarebbe stato solo con il secolo successivo. A fine Settecento il comune contava 305 abitanti (Maironi da Ponte 1776).

ultima modifica: 09/12/2003

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]