Valle di Scalve sec. XV - 1797

La valle di Scalve coincideva territorialmente con il comune di Scalve, unione di aggregazioni minori, denominate contrade e vicinie. Geograficamente era situata all’estremo nord del territorio bergamasco ed era delimitata a nord dalla Valtellina, ad ovest e a sud dalla valle Seriana Superiore, ad est dalla valle Camonica (territorio bresciano). Era amministrata da un podestà inviato da Bergamo e nominato dal consiglio maggiore cittadino.
Interessante la descrizione che ne fa sul finire del Cinquecento il capitano di Bergamo Giovanni Da Lezze: “Il paese è sterile, montuoso et mineroso con minere settanta da quali si cava la vena di ferro, si lavora continuamente quasi a tutte ma alcune di esse restano impedite rispetto ai pericoli che soprastano alli lavoranti mentre che penetrando dentro cadono i diruppi et li ammazzano et ancor per l’acque che entrando nei vasi impediscono il lavoro. Questo è il traffico di tutta quella gente di cavar la vena et di lavorar ai forni per cozer et estrazer il ferro crudo, che nella valle per questo effetto vi sono forni numero sei, fusine che lo lavorano n. doi. Ma il ferro crudo si conduce in altre parti del teritorio a lavorar alle fusine così del Bergamascho come del Bresciano. Altri lavorano ai carboni che suppliscono d’avantaggio al bisogno dei forni et fusine et per altre parti che si cuoceno delle legne de quelli monti et boschi et tutti poveri lavorenti che un solo della familia dei Capitani ha facultà per 3 mila scudi in beni stabili” (Da Lezze 1596).

ultima modifica: 09/01/2006

[ Fabio Luini, Cooperativa Archimedia - Bergamo ]