comune di Biegno sec. XV - 1757

Biegno fece parte del feudo di Valtravaglia, che fu concesso al conte Franchino Rusca, nel 1438, da Filippo Maria Visconti. Dal 1583 il territorio passò al casato Marliani, perché compreso nel feudo delle Quattro Valli, squadra di Valvedasca (Casanova 1904).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, Biegno, comune di 353 anime, collettabili e non collettabili, appartenente alla pieve di Valtravaglia, era infeudato al conte Giovanni Emanuele Marliani, al quale pagava annualmente per censo feudale 51 lire e 3 soldi. Il giudice cui era sottoposta la comunità era Antonio Maria Bossi, residente in Luino, che percepiva un salario di sei lire annue. Però il console del comune non prestava giuramento a quella banca criminale, ma era obbligato solo a denunziare i delitti.
Biegno non aveva altro comune sotto di sé e non pretendeva di formare comunità separata e indipendente dalla provincia.
Il comune aveva un consiglio particolare, formato dal console e da due sindaci. Le cariche si rinnovavano ogni anno a rotazione per focolare. I sindaci determinavano le imposte; mentre il console aveva anche la funzione di esattore, inoltre suonava le campane e svolgeva anche le funzioni di custode della chiesa parrocchiale.
Non vi era cancelliere, ma si teneva il registro dei carichi reali, cioè del tributo annuo, che si pagava alla regia camera nella squadra di Valvedasca (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3038, vol. XX – XXI, Como, n. 1, Valtravaglia, fasc. 7).

ultima modifica: 10/07/2006

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]