comune di Casale con Bernate, Inarzo e Tordera sec. XIV - 1757

La località di Casale, citata come “Casate con Dordera” negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano del 1346 e facente parte della pieve di Somma, era tra le comunità che contribuivano alla manutenzione della strada di Rho (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti del XVII e del XVIII secolo Casale risultava compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 45-46, parte I).
Da una nota delle aggregazioni del 1730 (Aggregazioni di comuni Stato di Milano, 1730) risulta che l’aggregazione di Casale, Bernate, Inarzo e Tordera venne approvata con decreto del 26 novembre 1730. Le quattro località risultano descritte in un’unica mappa del catasto c. d. teresiano già nel 1722, come viene rilevato nella stessa nota. Casale, Bernate e Inarzo risultavano al 1714 infeudate a Giulio Visconti Borromeo, nell’elenco dei feudatari del Benaglio (Benaglio, Elenchus, pp. 67-68), mentre Tordera non risultava descritta nel libro. Il comune aveva a quella data 534 anime. Nel 1751, secondo le risposte ai 45 quesiti della II giunta del censimento, il territorio aveva più feudatari, cioè la casa Litta, il conte Biglia, il conte Archinto e il sig. Pusterla, ai quali si pagavano trecento lire circa.
Il giudice, che non veniva retribuito, aveva sede in Varese. Una parte delle cascine della comunità era sottoposta direttamente al vicario del Seprio, dove tutte concorrevano per la prestazione del giuramento
Casale faceva comune a sé insieme alle sue cascine e non intendeva mutare il proprio stato.
Non vi erano né sindaco né reggente, ma solo il console e il cancelliere. Il console veniva sostituito ogni mese e in occasione degli ordini che venivano alla comunità per fare adunanza, il che avveniva nella pubblica piazza, premesso il suono della campana.
Il console e il cancelliere si occupavano delle scritture e dei riparti dei carichi fiscali; le scritture rimanevano presso il cancelliere che risiedeva in Cuirone.
Il totale delle anime del comune con le sue cascine era di 565 circa (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3074, vol. D XVI, Milano, pieve di Somma, fasc. 4).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]