comune di Mesenzana sec. XV - 1757

Mesenzana fece parte del feudo della Valtravaglia, infeudato ai Rusca dal 1438, poi del feudo di Luino, che divenne possesso dei Lonati e poi dei Marliani. Le terre del feudo, eccetto Luino, furono cedute nel 1694 ai Moriggia, che le tennero fino al 1783 (Casanova 1930, pp. 56, 76).
Secondo le risposte ai 45 quesiti del 1751 della II giunta del censimento, il comune, che faceva sempre parte della pieve di Valtravaglia, era infeudato al marchese Cosmo Cesare Moriggia, cui pagava annualmente 88 lire e quattro soldi.
Il giudice competente risiedeva a Porto e percepiva sei lire e 15 soldi dalla comunità. Il console del paese non prestava giuramento ad alcuna banca criminale.
Quando era necessario tenere consiglio, il console, andando casa per casa, convocava i cittadini per il giorno successivo nella pubblica piazza, alla presenza del sindaco, dello stesso console, del cancelliere e dei capi d’estimo. Il sindaco era eletto dalla comunità; le cariche di console e di cancelliere venivano messe all’incanto. Sindaco e cancelliere potevano restare in carica per più anni; il console mutava ogni anno, purché ci fosse qualcuno che facesse una migliore offerta.
Il cancelliere risiedeva a Mesenzana e curava la conservazione delle pubbliche scritture, non esistendo un archivio. Per la sua attività percepiva 15 lire all’anno.
Il comune, che contava circa 310 abitanti, non disponeva di procuratore né agente a Milano
(Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3038, vol. XX – XXI, Como, n. 2, Valtravaglia, fasc. 30).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Claudia Morando, Archivio di Stato di Varese ]