monastero di Santa Maria sec. XII - 1798

Monastero benedettino femminile.
In un memoriale redatto dai gentiluomini di Lambrugo nel 1587, il monastero è detto antico di "anni 429 e più"; per quanto attiene alla documentazione indiretta, in una "Rubrica antica di scritture e documenti del monastero circa li propi beni" redatta nel 1584, sono segnate scritture a partire dal 1348 ["Cambij delli beni di Cropello con quelli di Inverigo con sua investitura"].
Il monastero fu visitato il 19 luglio 1455 da Gabriele Sforza che fece decreto di non accettare professe senza licenza dell'arcivescovo; lo stesso arcivescovo, in virtù delle irregolarità riscontrate, ne dispose la soppressione nel 1457, trasferendo le religiose in altri monasteri e conferendo i beni agli agostiniani. La disposizione, però, sembra non avere avuto effetto per opposizione dei Carcano di Novara, discendenti dei fondatori, che in luogo dell'abbadessa dimissionata dallo Sforza inviarono una religiosa della loro famiglia. Con diploma di Bona e Gian Galeazzo Sforza in data 1478 aprile 15 i duchi di Milano concessero al monastero esenzione e immunità da ogni carico eccettuati i dazi ordinari; i privilegi confermati con diploma di Ludovico Sforza 1495 agosto 25; ulteriori esenzioni ottenne il monastero nel 1517, 1519, 1525, 1531, 1534 e 1559 (Fondo di Religione, Santa Maria, Lambrugo, copie semplici e in forma autentica). Il complesso monastico fu fondato con la dote di nove possessioni date alle religiose dai Carcano di Novara (Ordini religiosi, Santa Maria, Lambrugo).
Il monastero di Lambrugo insieme a quelli di Brugora, Cremella e Bernaga fu lasciato esistere nella sua sede per ordinazione della Sacra Congregazione del Concilio di Trento, non venendo compresi tra quelli soggetti alle disposizioni della Sessione XXV, Capitolo V (Fondo di Religione, Santa Maria, Lambrugo, copia autentica della lettera del cardinale Alessandrino all'arcivescovo di Milano).
La comunità traeva le rendite maggiori dai poderi di Lambrugo, San Pietro, Tabiago, Nibionno, Lurago d'Erba e Inverigo (Ordini religiosi, Santa Maria, Lambrugo). Nel secolo XVIII il monastero risulta possedere terreni nelle comunità di Lambrugo, pieve di Incino; Brenno con Camisasca, squadra di Nibionno; Inverigo, pieve di Mariano (Possessi dei monasteri femminili, sec. XVIII).
Il monastero fu soppresso l'8 novembre 1798 (Distinta soppressioni, 1796-1799), ma ancora nel 1800 ben trentaquattro religiose chiedevano la restituzione del locale e dei fondi a loro accordati al momento della soppressione (Culto, Santa Maria, Lambrugo, 1800 febbraio 19, Supplica delle soppresse benedettine di Lambrugo).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Lavinia Parziale ]