monastero di San Biagio sec. XV - sec. XVI

Monastero benedettino femminile.
Se ne ignora l'anno di fondazione; il documento più antico fin qui segnalato risalirebbe al 1499 (Longatti, Xeres 1990, p. 94).
In occasione della visita pastorale del 1567 il vescovo di Como Giovanni Antonio Volpi proibì alle sei monache che vi risiedevano di ricevere novizie (Visita Volpi-Bonomi, Pievi del lago, fasc. 1a, p. 5). Negli anni seguenti le religiose furono trasferite nel monastero di San Colombano, situato entro le mura della città di Como. Dagli atti della visita apostolica del 2 novembre 1578 risulta che a quella data le monache avevano già lasciato la chiesa di Pescallo (Visita Bonomi, Diocesi, cc. 483v-484r). Questa notizia rende plausibile la supposizione, avanzata già dal Tatti sulla base di documenti da lui consultati, che il trasferimento delle due professe e tre converse di San Biagio, collocato al 1579 dalla tradizione storiografica comasca, e precisamente il 20 settembre in città, il 25 settembre in San Colombano, sia in realtà precedente di qualche anno (Annali sacri 1663-1735, III, pp. 691-692) o almeno di qualche mese (osservazioni di Stampa, Annali sacri 1663-1735, III, pp. 708-709).
Il provvedimento del vescovo Volpi è da leggersi alla luce del decreto "de regularibus et monialibus" del Concilio di Trento - Sessione XXV, capitolo V -, che raccomandò il trasferimento in centri abitati dei monasteri femminili siti in località isolate.

ultima modifica: 12/06/2006

[ Francesco Bustaffa ]