priorato di San Nicola sec. XII - sec. XV

Priorato cluniacense maschile.
Non si conoscono data e promotori della fondazione del priorato di Piona, compreso nella pieve di Gravedona (Zecchinelli 1951, p. 197), che si suppone ragionevolmente risalire all'inizio del XII secolo, tra le fondazioni cluniacensi lombarde più tarde. Rimane irrisolto il problema del rapporto con il priorato valtellinese di San Pietro in Vallate, fondato nel 1078. L'ipotesi per cui il monastero di Piona sarebbe una mera traslazione verso il lago della più antica fondazione valtellinese non è più condivisa (Mazzucotelli 1987, pp. 353-354).
In alternativa si sono formulate quella dell'acquisizione di autonomia di un "distaccamento" o "succursale" di Vallate, oppure quella di una nuova fondazione dovuta ad altro priorato, forse quello di Pontida (Piva 1998 b, pp. 93-96).
Al 1154 risale la prima citazione documentaria conosciuta della chiesa di San Nicola di Piona in un atto rogato a Domaso (ed. Marcora 1972, p. 31). Una permuta chiavennasca del 1169 attesta la presenza di un monastero "de Piona" (ed. Salice 1976, pp. 4-6). Si ha la notizia, non più verificata, della citazione di un priore di Piona in un documento del 1195 (Zecchinelli 1951, p. 203). In un documento del 18 agosto 1204 i priori di Piona e di Vallate sono nominati insieme ma come due persone distinte (ed. Cecini 1961 a, p. 70), il che "suggerisce, almeno sino a questo momento, l'esistenza di due entità monastiche autonome nei due priorati cluniacensi" (Mazzucotelli 1987, p. 355).
La prima esplicita testimonianza della presenza di un priore cluniacense di Piona nelle fonti dell'ordine risale invece al 1236 (Bernard, Bruel 1876-1903, VI, n. 4704, pp. 222-223).
Da una "recognitio terre" del 1211 si apprende che il cenobio possedeva tre massarici in località Veddo, nell'odierno Pian di Spagna presso l'attuale Nuova Olonio, esteso approssimativamente 350 pertiche; e due presso Alebio, l'odierna Delebio, per circa 115 pertiche. Si tratta tuttavia di appezzamenti che "credibilmente non esauriscono il patrimonio fondiario del monastero" (Mazzucotelli 1987, pp. 357-358).
Nel 1277, come testimoniano gli atti di una visita della provincia lombarda dell'ordine, risultavano risiedere nel monastero il priore e sette monaci, dei quali quattro non sacerdoti (Charvin 1965-1979, I, p. 368).
In occasione della decima papale del 1295-1298 il monastero versò complessivamente 42 libbre imperiali (Perelli Cippo 1976, p. 111).
Negli atti del capitolo generale cluniacense del 1299 sono ricordati risiedere a Piona due monaci (Charvin 1965-1979, II, pp. 139-140).
Nel 1336 l'ex priorato cluniacense di San Pietro di Vallate è ricordato come grangia di quello di Piona (Charvin 1965-1979, III, p. 223).
Nella relazione della visita alla provincia lombarda dell'ordine del 1342 si legge che a Piona vi erano, oltre al priore, due o tre monaci (Charvin 1965-1979, III, p. 320).
Ancora nel 1453 le fonti cluniacensi ricordano un priore di "San Nicola" (Charvin 1965-1979, V, p. 294) nominato visitatore dei monasteri italiani, nel quale deve ragionevolmente riconoscersi quello di Piona (Mazzucotelli 1987, p. 356).
Ultimo priore o primo commendatario sarebbe stato Pietro Biraghi, attestato almeno a partire dal 1450 (Marcora 1972, p. 77). Per resignazione di detto Pietro, il priorato fu conferito da Sisto IV a Daniele Biraghi con "mandatum commendationis" del 21 luglio 1477 (Battioni 1997, pp 193-194, n. 214).

ultima modifica: 13/12/2005

[ Francesco Bustaffa ]