parrocchia di San Nicola vescovo sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Brescia.
La chiesa di San Nicola di Polaveno è attestata nel Catalogo capitolare del 1410 ed inserita nella "squadra de Gusago" con l'attribuzione del valore di 5 lire (Guerrini 1924, p. 125). Il Catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, inserisce la chiesa nella medesima quadra definendola parrocchiale, indicandone Girolamo "de Betenis" in qualità di rettore e attribuendole il valore di 40 ducati (Guerrini 1925, p. 48).
Il 14 gennaio 1576 Alberto di Lovere, nominato l'8 agosto 1565, è rettore di San Nicola, come emerge dal designamento dei beni mobili e stabili della parrocchia eseguito in base alle motivazioni espresse in un editto generale emanato dal vescovo di Brescia Domenico Bollani il 29 agosto 1575. Tra le carte riguardanti la parrocchia, un documento dal titolo "Coppia dei fanzolini battezati in la terra de Polaveno" elenca i nominativi dei bambini che hanno ricevuto il sacramento battesimale e dei loro genitori a partire dal novembre 1571 al febbraio 1577. Dall'analisi del testo si ricava che alla fine del 1571 vennero battezati due infanti, l'anno successivo ventuno, nel 1573 otto e così pure nel 1574, nel 1575 sette, nel 1576 tredici ed infine sei fino al febbraio dell'anno successivo (ACVBs, Atti parrocchiali, Polaveno).
Nel 1580, all'epoca della visita di Carlo Borromeo alla vicaria di Iseo, il reddito del beneficio parrocchiale assommava a circa 50 ducati. Il clero era complessivamente costituito dal parroco e da un sacerdote. Il numero delle anime era di 900, di cui 500 comunicati; la dottrina cristiana non era frequentata. Nella chiesa parrocchiale, attestata sotto il titolo di San Nicolò, si trovavano quattro altari; vi era inoltre la scuola del Corpo di Cristo, non eretta. Nel territorio parrocchiale esistevano il consorzio della Carità e la chiesa di San Martino "de Prata" (Visita Borromeo, III, Sebino, pp. 33-37).
Nel 1703, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, le entrate del beneficio parrocchiale di Polaveno erano costituite da 3 carri e mezzo di fieno, 40 quarte di frumentone, 3 di frumento e 2 di fagioli. Il clero era complessivamente costituito dal parroco e da due sacerdoti cappellani. Nella chiesa parrocchiale, attestata sotto il titolo di san Nicolò di Mira e di incerta consacrazione, si trovavano quattro altari; vi erano inoltre erette le scuole del Santissimo Corpo di Nostro Signore e del Santissimo Rosario. Nel territorio parrocchiale esisteva l'oratorio di San Giovanni Battista, in contrada della Riviera (Visita Dolfin, 71, Sebino, ff. 64r-65r).
Già inserita nel vicariato di Monticelli Brusati e successivamente in quello di Gardone Valtrompia tra il XIX e il XX secolo (ACVBs, Atti parrocchiali, Polaveno), in seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia di San Nicola vescovo in Polaveno è stata attribuita alla zona pastorale XXI - Bassa Val Trompia.

ultima modifica: 11/04/2005

[ Elena Mazzetti ]