parrocchia dei Santi Faustino e Giovita sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Brescia.
Il Catalogo capitolare del 1410 attesta la chiesa "sine cura" di San Faustino di Quinzano, dipendente dall'antica pieve di Santa Maria, inserendola nella "squadra de Quinzano" e attribuendole sia un beneficio sacerdotale del valore di 16 lire sia un beneficio clericale del valore di 2 lire (Guerrini 1924, p. 133). Il catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, attesta parimenti la pieve di Quinzano e indica Pietro "Durantus" quale rettore della chiesa di San Faustino, alla quale attribuisce il valore di 120 ducati (Guerrini 1925, p. 54).
Detta chiesa di San Faustino è attestata come parrocchiale a partire dalla collazione del beneficio a Angelo "Rathus", avvenuta il 3 gennaio 1564 (ACVBs, Atti parrocchiali, Quinzano d' Oglio).
Nel 1580, all'epoca della visita apostolica di Carlo Borromeo alla vicaria di Pedergnaga, il perno della vita religiosa quinzanese ruotava definitivamente attorno alla chiesa parrocchiale arcipresbiterale dei Santi Faustino e Giovita. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale assommava a circa 500 "aurei de camera". Il clero era complessivamente costituito dal parroco e da tre coadiutori; vi erano anche un diacono e un accolito. Il numero delle anime era di circa 3000, di cui circa 2000 comunicati. In detta chiesa dei Santi Faustino e Giovita, consacrata, si trovavano sette altari; vi era inoltre la scuola del Santissimo Sacramento, non eretta. Nel territorio parrocchiale esistevano i due oratori di San Rocco e di San Giuseppe; le tre chiese omonime di Santa Maria: la prima, "alias parochialis", era piccola e scomoda; la seconda era dei frati Minori dell'Osservanza; la terza era detta di "Montisfreti" (Visita Borromeo, III, Bassa Occidentale, pp. 471-477).
Nei due secoli successivi la parrocchia di Quinzano appare titolata sia a Santa Maria sia ai Santi Faustino e Giovita.
Nel 1703, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, l'entrata annua dell'arciprebenda assommava a circa 500 scudi netti. Il clero era complessivamente costituito dall'arciprete, che ricopriva anche la carica di vicario foraneo, da ventitre sacerdoti e da due chierici. Il numero delle anime era di 2485, di cui 1892 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Faustino e Giovita si trovavano cinque altari; vi erano inoltre erettele scuole del Santissimo Sacramento e di San Pietro martire. Nel territorio parrocchiale esistevanole seguenti chiese: di San Rocco; di San Giuseppe, sede della confraternita del Santissimo Nome di Gesù; della Beata Vergine Maria e di San Bernardo, dei Disciplini; delle "Vergini Demesse", ovvero delle oblate del Santissimo Sacramento; di Santa Maria, antica pieve; di Santa Maria "ad Elisabeth", in contrada "del Castelletto" e di giuspatronato Martinengo; di Santa Maria, in contrada "Montechio"; di Santa Maria, in contrada "Malgarossa". Vi erano anche il monte di Pietà, un convento dei frati Minori dell'Osservanza e il beneficio semplice di Sant'Ambrogio (Visita Dolfin, 73, Bassa Bresciana, ff. 122r-131r).
Si possiedono le nomine dei rettori-parroci dal 1564 fino al 1972 (ACVBs, Atti parrocchiali, Quinzano d' Oglio).
Inserita nel vicariato prima e successivamente nella vicaria di Quinzano tra il XIX e il XX secolo (ACVBs, Atti parrocchiali, Quinzano d' Oglio), in seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita in Quinzano d' Oglio è stata attribuita alla zona pastorale IX - Bassa Occidentale.

ultima modifica: 11/04/2005

[ Elena Mazzetti ]