parrocchia di San Nicola di Bari sec. XV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Brescia.
Il Catalogo capitolare del 1410 attesta nella "squadra de Gusago" una chiesa titolata a Santo Stefano e sita in Rodengo, attribuendo ad essa il valore di 20 lire (Guerrini 1924, pp. 125-126). Attorno a tale chiesa, appartenente all'ambito della pieve di Gussago, si organizzò la parrocchia, attestata come tale fino a gran parte del 1500. Coll'andare del tempo, infatti, i monaci olivetani del monastero di San Nicola, la cui influenza sul territorio andava via via espandendosi, espropriarono il rettore di Santo Stefano sia della messa quotidiana sia della residenza. Il 20 settembre 1448 il pontefice Nicola V unì la chiesa di Santo Stefano al monastero, che continuò a mantenere sacerdoti secolari per ufficiarvi il culto. Nel 1591, durante il papato di Gregorio XIV, fu intentato un processo, dall'esito sfavorevole per la comunità rodenghese, allo scopo di salvaguardare il beneficio di Santo Stefano: i monaci olivetani avevano infatti finito con l'assorbirlo definitivamente trasferendolo alla chiesa dell'abbazia (Fappani 1999, vol. XV, pp. 151-152).
Il 24 dicembre 1968, per decisione delll'Ordinariato Diocesano, la parrocchia di San Nicola di Bari in Rodengo è stata concessa e unita in perpetuo alla Congregazione benedettina olivetana. La Congregazione, per contro, ha subordinato la parrocchia alla presa di possesso dell'intero complesso abbaziale (concessione 24 dicembre 1968) (ACVBs, Atti parrocchiali).
In seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), è stata attribuita alla zona pastorale XXIV - Suburbana II - Gussago.
ultima modifica: 11/04/2005
[ Elena Mazzetti ]
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