parrocchia di San Giovanni Battista sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Brescia.
Il Catalogo queriniano del 1532, prezioso elenco del clero bresciano, attesta la chiesa parrocchiale di San Giovanni di Saviore inserendola "in valle Camonica" e attribuendole il valore di 30 ducati; riguardo il nome del rettore, una lacuna testuale consente di conoscerne solo la provenienza geografica, in questo caso valtellinese (Guerrini 1925, pp. 91, 93).
Sotto il rettorato di Bernardino "de Sixtis" di Saviore, il 2 ottobre 1576 venne effettuato il designamento dei beni mobili e stabili della parrocchia, eseguito in base alle motivazioni espresse in un editto generale emanato dal vescovo di Brescia Domenico Bollani il 29 agosto 1575 (ACVBs, Atti parrocchiali, Saviore dell'Adamello).
Nel 1580, all'epoca della visita apostolica di Carlo Borromeo alla vicaria di Cemmo, il reddito del beneficio parrocchiale superava i 100 aurei. Il clero era complessivamente costituito dal solo parroco, coadiuvato da un laico. Il numero delle anime era di 1100, di cui 500 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, consacrata, si trovavano tre altari: maggiore; di Sant'Antonio; della Concezione della Beatissima Vergine; vi erano inoltre le scuole del Santissimo Sacramento, non eretta, e di Sant'Antonio, eretta da cinquant'anni. Nel territorio parrocchiale esisteva l'oratorio di Santa Maria, nella vicinia di Ponte (Visita Borromeo, IV, Val Camonica, pp. 261-264).
Nel 1702, durante la visita pastorale del vescovo Marco Dolfin alla diocesi di Brescia, il reddito annuo del beneficio parrocchiale assommava a 120 scudi "sporchi". Il clero era complessivamente costituito dal parroco e da tre sacerdoti. Il numero delle anime era di 420, di cui 300 comunicati; la dottrina cristiana era frequentata. Nella chiesa parrocchiale si trovavano tre altari; vi erano inoltre erette la scuola del santissimo Sacramento, del Rosario , della Beata Vergine. Nel territorio parrocchiale esisteva l'oratorio di Sant'antonio di Padova (Visita Dolfin, 70, Val Camonica, ff. 203r-204v)
Nella chiesa parrocchiale di Saviore dell'Adamello vennero istituite due cappellanie. La prima, perpetua e di patronato famigliare, fu costituita il 16 agosto 1606 per volontà testamentaria di Bartolomeo Tonsi; la seconda, perpetua semplice e patronale, fu eretta il 25 maggio 1615 presso l'altare della Beata Maria Vergine.
Si possiedono le nomine dei rettori-parroci dal 1615 fino al 1984 (ACVBs, Atti parrocchiali, Saviore dell'Adamello).
Già inserita nel vicariato di Val Saviore e nella vicaria di Cedegolo tra il XIX e il XX secolo (ACVBs, Atti parrocchiali, Saviore dell'Adamello), in seguito alla promulgazione del "Direttorio diocesano per le zone pastorali", riguardante la revisione territoriale della diocesi e attuato nel 1989 con decreto vescovile (decreto 14 aprile 1989), la parrocchia di San Giovanni Battista in Saviore dell'Adamello è stata attribuita alla zona pastorale I - Alta Valle Camonica.

ultima modifica: 11/01/2005

[ Elena Mazzetti ]