parrocchia di Sant'Antonio di Padova 1936 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. In una relazione del 12 giugno 1672, redatta in esecuzione di un mandato vescovile di Daniele Giustiniani, si citava "l’oratorio fabricato novamente sotto l’invocatione de Santi Antonio di Padova e Bernardino", e se ne registravano le buone condizioni, con l’intento di procedere alla benedizione dell’edificio (Fascicoli parrocchiali, Gavarno). &eaccento; presumibile che tale oratorio sia stato effettivamente edificato in quegli anni, dal momento che nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto dal cancelliere Marenzi nel 1666, non è attestata la presenza di un oratorio con tale dedicazione nella parrocchia di Nembro (Marenzi 1666-1667), entro la cui circoscrizione era allora compresa la frazione di Gavarno. Secondo quanto riportato da Pagnoni, presso quest’oratorio fu istituita una cappellania in data 22 gennaio 1698 e un’altra in data 7 marzo 1741 (Pagnoni 1992). Attraverso complesse vicende istituzionali, la cappellania venne eretta in vicariato autonomo nel 1931, e successivamente, nel 1936, in parrocchia.
Il vescovo Luigi Maria Marelli, con decreto in data 21 febbraio 1922, accordò l’erezione nella chiesa sussidiaria di Gavarno del fonte battesimale. Nel 1927 il vescovo Luigi Maria Marelli concedeva al vicario cooperatore che risiedeva in Sant’Antonio al Gavarno le più ampie facoltà di cura d’anime degli abitanti di quella frazione, data la distanza che li separava dall’arcipretale di Nembro. Il territorio su cui si estendeva la cura del vicario veniva così delimitato: verso le parrocchie di Rosciate e San Giovanni dei Boschi dai rispettivi confini con la parrocchia di Nembro, e verso questa era limitato dalla cosidetta Valletta che scorreva tra la strada Berzino (decreto 8 marzo 1927). Seguirono molteplici lamentele dell’arciprete di Nembro verso il vicario di Gavarno, per l’attribuzione di due giurisdizioni contemporanee ed equiparate entro lo stesso territorio. Con decreto in data 27 febbraio 1931, il vescovo Marelli decretò l’erezione del territorio della vicinia denominata "del Gavarno di Nembro" in vicariato parrocchiale autonomo e l’assegnazione al nuovo vicariato di Sant’Antonio di Gavarno di tutti gli abitanti nel territorio che era già della vicinia, delimitato "verso le parrocchie di San Giovanni dei Boschi e di Rosciate, dagli antichi confini della parrocchia di Nembro, e nei confronti di questa dal nuovo confine dato dalla così detta Costa di Lonno, includendo nella vicaria la contrada Barzini" (decreto 27 febbraio 1931). In seguito alle numerose sollecitazioni della comunità di Gavarno, inoltrate alla Curia al fine di ottenere autonomia nello svolgimento delle pratiche cristiane, nel 1936 il vescovo Adriano Bernareggi decretò la separazione di una porzione di territorio dalle parrocchie di San Martino di Nembro e di Santo Stefano in Villa di Serio, erigendola in parrocchia autonoma, ed innalzando a chiesa parrocchiale sotto il titolo di Sant’Antonio di Padova la chiesa della frazione di Gavarno (decreto 16 dicembre 1936). Con la medesima risoluzione, la nuova parrocchia beneficiata veniva aggregata al vicariato foraneo di Nembro. Essa venne riconosciuta agli effetti civili con decreto reale in data 25 giugno 1937 (Fascicoli parrocchiali, Gavarno).
La parrocchia di Gavarno rimase compresa nella vicaria di Nembro sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu annessa alla zona pastorale III, composta dalle parrocchie delle vicarie di Nembro, Albino e Alzano (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Albino-Nembro (decreto 27 maggio 1979).
Dal 1963 nella Guida ufficiale della diocesi la parrocchia dedicata a Sant’Antonio di Padova in Gavarno veniva segnalata come "antica parrocchiale", accanto alla nuova parrocchiale intitolata al "Sacro Cuore di Gesù" (GDBg). In effetti il vescovo Giuseppe Piazzi nel 1962 decretava l’erezione di un nuovo fonte battesimale, che si aggiungeva a quello dell’antica parrocchiale di Sant’Antonio, nella nuova chiesa del Sacro Cuore di Gesù, aperta nella zona bassa della frazione di Gavarno (decreto 29 maggio 1962). La denominazione ufficiale della parrocchia riporta tuttavia il solo titolo di Sant’Antonio di Padova (decreto 20 novembre 1986).

Varianti denominative:
vicariato autonomo di Gavarno di Nembro
1931 - 1936
parrocchia di Sant’Antonio di Padova
1936 - [1989]
parrocchia di Sant’Antonio di Padova e Sacro Cuore di Gesù
1987 - [1989]
Relazioni:
sussidiaria di: Nembro
fino al 1936

Compresa in:
vicariato foraneo di Nembro
1936 - 1979
zona pastorale III
1971 - 1979
vicariato locale di Albino-Nembro
1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]