parrocchia di San Bartolomeo apostolo 1677 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La contrada di Boario, sussidiaria di Gromo, ottenne dal vescovo Gerolamo Ragazzoni la facoltà di mantenere un cappellano al servizio della propria comunità. La contrada di Boario ottenne così diritto di eleggere un proprio curato mercenario, continuando tuttavia a riservare al parroco della matrice la celebrazione dei matrimoni e l’amministrazione della comunione nella festività pasquale, a testimonianza di un rapporto di dipendenza sanzionato dall’imposizione vescovile di un tributo in cera da offrirsi annualmente "in signum ricognitionis" (decreto 1 febbraio 1591). Solo nel secolo successivo la contrada di Boario otteneva la definitiva separazione da Gromo, con decreto del vescovo Giustiniani (decreto 18 febbraio 1677).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, la parrocchia di Boario, dipendente dalla vicaria di Ardesio, risultava amministrata attraverso il giuspatronato della vicinia. Il clero era costituito dal solo parroco. Nella parrocchiale erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la chiesa parrocchiale mercenaria sotto l’invocazione di San Bartolomeo, risultavano erette le confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario. La comunità di Boario contava a quest’epoca circa 140 anime, di cui 80 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dal 1734, la parrocchia di Boario risultava compresa nella vicaria di Ardesio; nel 1734, dipendente dal parroco di Gromo, in quell’anno vicario foraneo della circoscrizione di Ardesio (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 17 giugno 1779, presso la parrocchiale dedicata a San Bartolomeo apostolo, risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci che si eleggevano a voti segreti da confratelli della medesima scuola, la scuola del Rosario presso l’altare omonimo, retta da sindaci o confratelli che amministravano le entrate della chiesa, la scuola della Beata Vergine presso l’altare omonimo. Il clero risultava costituito da un parroco mercenario e da un cappellano, al servizio di una comunità di 277 anime, di cui 218 comunicate. Presso la parrocchiale si esercitava la Dottrina cristiana (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Bartolomeo apostolo di Boario risultava annessa alla vicaria III di Ardesio. A quest’epoca la comunità contava 380 anime, ed era retta da un parroco e da un cappellano. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio dipendente di San Bernardino da Siena (GDBg).
Nel 1908, la parrocchia di Boario confluiva nella vicaria di Gromo (decreto 4 marzo 1908), nella quale rimase fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la parrocchia di Boario confluì nella zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Gromo, Ardesio, Ponte Nossa, Clusone e Vilminore (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Ardesio-Gromo (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
sussidiaria di:
Gromo 1677

Compresa in:
vicaria foranea di Ardesio 1677 - 1908
vicaria foranea di Gromo [1734] - [1763]
vicaria foranea di Gromo 1908 - 1979
zona pastorale III 1971 - 1979
vicariato locale di Ardesio -Gromo 1979 - [1989]

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]