parrocchia di Sant'Antonio abate sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Le contrade della Val Bondione, ossia Fiumenero, Bondione e Lizzola, dipendevano sotto gli aspetti religiosi dalla pieve di Vilminore. Nel 1304 il bacino della Val Bondione si staccò dalla chiesa plebana di Vilminore e fu costituita la parrocchia di Bondione, che si estendeva anche su Lizzola e Fiumenero. Prima attestazione della chiesa di Fiumenero si trova in un atto del notaio Morandi Scalvino, in cui un abitante di Gandellino, Salvino de Carnazolis, il giorno 1 febbraio 1505, riceve dai sindaci della chiesa di Fiumenero l’investitura del beneficio della chiesa di Sant’Antonio, ossia tre appezzamenti di terra e una stalla (Fiumenero 1996). La notizia viene confermata negli atti della visita Lippomano del 15 giugno 1520, in cui la chiesa risultava avere dignità parrocchiale. In tali atti si accerta che la chiesa di Fiumenero era stata data in commenda, cioè assegnata provvisoriamente a un cappellano rettore, poiché, a causa della povertà del beneficio parrocchiale, nessuno vi aveva concorso per esserne titolare (Visita Lippomano 1520). La parrocchia di Fiumenero risultava infatti censita nel registro delle commende episcopali (Commende 1550-1597), recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, che venivano confermati dal vescovo ogni sei mesi. Essi venivano stipendiati dalla comunità presso la quale si trovavano ad officiare, a causa dell’esiguità del beneficio parrocchiale della stessa insufficiente a mantenerne il curato. Un documento di commenda trovato nei fascicoli parrocchiali risale ancora al 1551 (Fascicoli parrocchiali, Fiumenero).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 29 settembre 1575, la parrocchia di Sant’Antonio di Fiumenero, dipendente dalla pieve di Scalve, risultava godere di un reddito annuo di 180 lire imperiali, amministrate attraverso il giuspatronato della vicinia. La comunità di Fiumenero, al cui servizio era posto un curato mercenario, contava a quest’epoca 300 anime, di cui 150 comunicate. Presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento e la scuola della Beatissima Vergine Maria (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Fiumenero rimase compresa nella pieve di Scalve anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia di Fiumenero risultava invece compresa nella vicaria foranea di Ardesio. Risultava di giuspatronato della vicinia. Presso la parrocchiale erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era presente un istituto della Misericordia (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale beneficiata sotto l’invocazione di Sant’Antonio abate di Fiumenero, sita in Val di Scalve e dipendente dalla pieve di Scalve, figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Rocco e un luogo pio della Misericordia. La comunità di Fiumenero contava a quest’epoca 130 anime, di cui 100 comunicate, al cui servizio prestava la propria opera un parroco mercenario (Marenzi 1666-1667).
Una nota d’archivio, in data 24 maggio 1690, attesta il passaggio della parrocchia di Fiumenero dalla vicaria di Ardesio a quella di Scalve (Fascicoli parrocchiali, Vilminore).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Fiumenero risultava compresa nella vicaria di Vilminore (Stati del clero 1734-1822). Solo nella metà del XIX secolo essa verrà di nuovo inclusa nella vicaria foranea facente capo ad Ardesio, come attestano i registri degli Stati del clero a partire dall’anno 1857 (Stati del clero 1851-1859).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 19 giugno 1779, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da due sindaci, la scuola del Rosario presso l’altare omonimo, "eretta il 26 aprile 1615 da Padre Gerolamo Cazzani di Bergamo dell’ordine Domenicano, con l’assenso di padre Serafino da Martinengo priore nel convento dei Padri di San Bartolomeo da Bergamo", la confraternita della Beata Vergine del Suffragio di Roma, eretta il 15 agosto 1690 e amministrata da due sindaci, e la confraternita della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un oratorio dedicato a San Rocco, fabbricato l’anno 1637 dai vicini in seguito a un voto in tempo di peste (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di Sant’Antonio abate di Fiumenero risultava annessa alla vicaria III di Ardesio. A quest’epoca la comunità di Fiumenero contava 273 anime, ed era retta da un parroco e da un cappellano (GDBg).
Nel 1908, in seguito alla risoluzione del vescovo Radini Tedeschi, la parrocchia di Fiumenero confluì nella vicaria di Gromo (decreto 4 marzo 1908), per restarvi fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu inclusa nella zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Gromo, Ardesio, Ponte Nossa, Clusone e Vilminore (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Ardesio-Gromo (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:

smembrata da:
Bondione sec. XVI
pieve di Scalve sec. XVI - 1568
vicaria foranea di Scalve 1568 - [1822]
vicaria foranea di Ardesio [1658] - [1690]
vicaria foranea di Ardesio 1857 - 1908
vicaria foranea di Gromo 1908 - 1971
zona pastorale I 1971 - 1979
vicariato locale di Ardesio-Gromo 1979 - [1989]

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]