parrocchia di San Lorenzo martire sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. L’attuale parrocchiale di Zogno, intitolata a San Lorenzo martire, sorse nella metà del XV secolo e con decreto 17 dicembre 1499 passò giuridicamente in giuspatronato della comunità (Pagnoni 1992). Una fonte del secolo successivo testimonia il perdurare di tale condizione giuridica. La parrocchia di Zogno risultava infatti censita in un registro recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi relativi agli anni 1546-1560 (Iuspatronati 1546-1560). La più antica chiesa di San Lorenzo - andata definitivamente distrutta il 31 agosto 1493 - risulta attestata nel 1360. E’ possibile affermarlo grazie all’analisi di una serie di fascicoli che registrano, a partire da quella data, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta dapprima un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito della chiesa ricaviamo che in essa esisteva un beneficio di cui era titolare "dominus presbiter Gratianus de Arnoldis clericus" (Nota ecclesiarum 1360). La chiesa di San Lorenzo apparteneva al capitolo della cattedrale di Sant’Alessandro martire, cui spettava la nomina del rettore della stessa. Il Maironi da Ponte, riportando fonti citate dal Lupi, scriveva che la chiesa di Zogno, con bolla dell’anno 1144, era stata dichiarata sotto la dipendenza immediata della cattedrale di Sant’Alessandro di Bergamo. Egli affermava inoltre che in relazione alla pretese della cattedrale, la comunità di Zogno aveva provveduto a edificare a proprie spese una chiesa, avocando a sé l’antico diritto di nomina dei rettori. La contesa che ne seguì tra il popolo di Zogno e il capitolo dei canonici trovava una soluzione il 17 dicembre 1499, quando, con la sentenza rogata dal notaio Baldassar Bolis, il canonico Simone de Brixianis, prevosto della chiesa maggiore di Bergamo, decretava che l’elezione del parroco era di diritto del popolo di Zogno salvo la presentazione del candidato al capitolo della cattedrale (Maironi da Ponte 1820). Dalla fine del XV secolo, la chiesa di San Lorenzo venne sostituita nella funzione di parrocchiale dalla chiesa di Santa Maria sorta alla fine del XIV secolo. Tale chiesa svolse le funzioni di parrocchiale fino al 1488, quando venne ceduta ai frati serviti di Zogno; nel 1725 fu assegnata alle terziarie francescane (Maironi da Ponte 1820).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 20 ottobre 1575, la parrocchiale di San Lorenzo di Zogno, consacrata nel 1472, non godeva di un reddito proprio, ma era retta da un parroco stipendiato dalla "vicinantia" per una sommma pari a 300 lire imperiali annue. La comunità di Zogno contava 500 anime, di cui 380 comunicate. Nella parrocchiale era eretta la scuola del Santissimo Sacramento, retta da tre sindaci e priva di regolare erezione. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un istituto della Misericordia, retto da tre presidenti eletti dalla comunità. Vi si trovava un monastero di ragione dei frati serviti dell’Ordine di San Gottardo. Ad esso era annessa la chiesa di Santa Maria, in cui era istituita la scuola dei disciplini. Entro la medesima chiesa era istituita, ma non canonicamente eretta, anche la scuola di San Giuseppe. Dalla parrocchiale dipendevano gli oratori di San Giuseppe, Beata Vergine, San Pellegrino e un oratorio fondato da Sebastiano Panizzoli che ebbe poi il titolo della Beatissima Vergine Maria delle tre fonti. La parrocchia rivendicava la propria autonomia dalla pieve di Almenno (Visita Borromeo 1575).
Nelle risoluzioni del III sinodo del vescovo Cornaro del 1574 (Acta synodalia bergomensis ecclesiae) e nin un manoscritto del 1577, recante l’elenco dei benefici parrocchiali della diocesi di Bergamo, la comunità di San Lorenzo di Zogno risulta qualificata come "nullius plebis", direttamente sottomessa alla cattedrale (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale sotto l’invocazione di San Lorenzo qualificata come "mercenaria del comune", risultava "nullius plebis". Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, del Santissimo Nome di Gesù, del Suffragio per i morti e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era compresa la chiesa della Beatissima Vergine Maria, antica sede parrocchiale, già del soppresso monastero dei serviti. Presso la parrocchiale risultava eretta la scuola del Santissimo Crocefisso. Altri oratori dalla parrocchia erano: Santa Maria, nel quale era eretta la scuola dei disciplini militanti "sotto il confalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo", San Bernardino, Beata Vergine Maria del Carmine, nel quale era eretta la scuola del Carmine, Santissimo Crocefisso, Santa Maria ad Nives nella contrada delle Tre Fontane, Natività della Beatissimia Vergine Maria nella contrada di Foppa, l’oratorio del cimitero di San Rocco, e l’oratorio posto sul monte di San Rocco. Il clero era costituito da un parroco e cinque sacerdoti. La comunità di Zogno contava a quest’epoca 700 anime, di cui 430 comunicate (Marenzi 1666-1667).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra 1658 e 1659, la parrocchia di Zogno risultava compresa entro la circoscrizione ecclesastica facente capo a Santa Croce ed era amministrata attraverso il giuspatronato della vicinia. Nella parrocchia prestavano servizio un parroco, tre sacerdoti e due chierici. Vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini Bianchi e Neri, del Nome di Gesù, del Suffragio, di San Rocco, e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale esisteva un luogo pio della Misericordia (Montanari 1997).
Dal 1695 la parrocchia di Zogno risulta investita del ruolo di capo-vicaria (Fascicoli parrocchiali, Zogno). La dignità di "caput vicariae" è confermata dalla serie dei registri recanti lo Stato del clero della diocesi a partire dal 1734. Tra il 1763 e il 1784, a capo della vicaria di Zogno risultava il parroco di San Pellegrino (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 17 luglio 1780, la parrocchia risultava avere un reddito annuo in capitale di lire 136:6. Nella parrocchiale risultava eretta la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da reggenti secolari, la scuola dei disciplini Bianchi, presso l’altare del Santissimo Crocefisso al quale era aggregata anche la confraternita del Nome di Dio. All’altare della Santissima Vergine Maria era aggregata la confraternita del Santissimo Rosario, all’altare di Santa Caterina era eretta la confraternita della Dottrina cristiana. Il clero era costituito da un parroco mercenario e tre cappellani. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori della Beata Vergine della Foppa, Beata Vergine delle Tre Fontane, Beata Vergine del Carmine, San Bernardino, San Cipriano, Sant’Eurosia, tutti governati da sindaci. Vi erano inoltre l’oratorio dei disciplini bianchi, da questi stessi governato, un monastero di monache francescane soggette al vescovo di Bergamo e al parroco di Zogno. Al monastero era annessa una chiesa dedicata a Santa Maria. La comunità di Zogno contava 1228 anime, di cui 860 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Lorenzo martire di Zogno risultava a capo dell’omonima vicaria XXXIV. A quest’epoca la comunità contava 1058 anime, ed era retta da un parroco vicario foraneo, da un coadiutore e da due cappellani. Aveva alle proprie dipendenze le chiese della Natività di Maria Vergine, Beata Vergine della Neve, Beata Vergine del Carmine, San Bernardino, Sant’Eurosia vergine e martire, San Cipriano martire. Entro la circoscrizione parrocchiale esisteva un monastero di francescane terziarie, con annessa una chiesa dedicata alla Beata Vergine Annunciata (GDBg).
La parrocchia di San Lorenzo restò a capo della vicaria di Zogno fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), confluì nella zona pastorale V, composta dalle parrocchie delle vicarie di Brembilla, Selvino, Sottochiesa, San Giovanni Bianco, Serina e Zogno (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Brembilla-Zogno (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
compresa in:
pieve di Almenno (Borromeo)
nullius plebis sec. XVI - sec. XVII
vicaria di Santa Croce (Visita Barbarigo)
vicaria foranea di Zogno [1695] - 1979
zona pastorale V 1971 - 1979
vicariato locale di Brembilla-Zogno 1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]