parrocchia di San Giovanni Battista sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Una prima menzione della chiesa di Madone si trova nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304 indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte era infatti nominato "pre Bonaventura presbiter Sancti Iohannis de Madone" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della presenza di una chiesa in Madone si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito, si ricava che in San Giovanni erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 29 settembre 1575, la chiesa dedicata a San Giovanni Battista in Madone, dipendente dalla pieve di Terno d’Isola, risultava godere di un reddito pari a 280 lire. La comunità contava all’epoca 300 anime, di cui 150 comunicate, in una stima che comprendeva anche la comunità di Filago, la cui unione alla parrocchia di Madone era stata decretata dal Borromeo durante la propria visita in detta località. La parrocchia di San Giovanni Battista era amministrata da un frate dell’ordine degli Umiliati "qui dicit se exercere istam curam per modum provisionis de ordine reverendissimi episcopi Bergomensis". Entro la ciroscrizione parrocchiale era compresa la chiesa campestre di Santa Maria "Donezane" (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Madone rimase compresa nella pieve di Terno anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta nel 1659, la parrocchia di Madone, compresa nella vicaria dia Terno, contava 180 anime, di cui 114 comunicate. Godeva di un beneficio pari a 50 scudi. In essa prestava servizio il solo parroco. Vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la parrocchiale titolata sotto l’invocazione di "San Giovanni Battista", dipendente dalla "pieve di Terno", risultava eretta la scuola del Rosario. La comunità di Madone contava a quest’epoca 92 anime, di cui 80 comunicate, ed era retta dal solo parroco (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Madone risultava compresa nella vicaria di Chignolo, sorta per dismembramento della pieve di Terno (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 13 maggio 1781, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo e la scuola della Dottrina cristiana aggregata all’altare di Sant’Antonio di Padova. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio pubblico di San Vincenzo Ferreri e l’oratorio campestre di Santa Maria Donnasana. All’epoca ella visita pastorale del vescovo Dolfin, la comunità di Madone contava 344 anime di cui 244 comunicate, ed era retta da un parroco beneficiato affiancato da due sacerdoti (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Giovanni Battista di Madone risultava annessa alla vicaria VIII di Chignolo d’Isola. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano gli oratori di San Pantaleone e di San Vincenzo Ferrerio, quest’ultimo qualificato come "oratorio pubblico di diritto privato Zineroni". A quest’epoca la comunità di Madone contava 484 anime ed era retta da un parroco e da un coadiutore (GDBg).
La comunità di Madone rimase compresa nella vicaria di Chignolo d’Isola fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale VIII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Terno e Chignolo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Capriate-Chignolo-Terno (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
pieve di Terno sec. XVI - 1568
vicaria foranea di Terno 1568 - [1667]
vicaria di Chignolo [1734] - 1979
zona pastorale VIII 1971 - 1979
vicariato di Capriate-Chignolo-Terno 1979 - [1989]

Unita a:
Filago 1575-1611

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]