parrocchia di San Vittore martire sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa arcipresbiterale plebana di Terno è la più antica chiesa battesimale della diocesi di Bergamo. La chiesa di Terno compariva in qualità di sede pievana fin dall’VIII secolo, come attesta un documento risalente al maggio del 774, in cui è citata l’"ecclesia beatissimi Christi martyris Sancti Victoris in Teranis" (Pergamene archivi Bergamo 1988). A Terno la pievania aveva sacerdoti residenti, organizzati in collegiata.
In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, la chiesa di Terno risultava censita in qualità di sede plebana (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Ulteriore attestazione della presenza della "plebs" di Terno si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito, si ricava che in San Vittore erano censiti sei benefici (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 27 settembre 1575, la chiesa prepositurale dedicata a San Vittore in Terno, capo della pieve omonima, risultava godere di un reddito pari a 600 lire. Presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento e il consorzio di Santa Caterina. La comunità contava 180 anime (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Terno rimase compresa nella pieve omonima anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, sottoposta al parroco di Carvico, nominato vicario foraneo per la suddetta circoscrizione (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta nel 1659, la parrocchia di Terno, a capo della circoscrizione vicariale omonima, contava 330 anime, di cui 225 comunicate. Godeva di un beneficio pari a 150 scudi. Era officiata da tre sacerdoti. Vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la chiesa prepositurale plebana sotto l’invocazione di "San Vittore" figuravano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso l’oratorio di San Donato e l’oratorio dedicato a San Rocco. La comunità di Terno contava a quest’epoca 350 anime di cui 200 comunicate, ed era retta da un prevosto e da tre sacerdoti (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Terno risultava "caput vicariae". Nel 1822, essa figurava sottoposta al parroco di Suisio, vicario foraneo in quel periodo (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta nel 1781, nella chiesa prepositurale plebana risultavano istituite la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, entrambe amministrate dai sindaci della chiesa, e la scuola di Santa Caterina, presso l’altare omonimo. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano compresi gli oratori di San Donato e di San Rocco, entrambi governati dai sindaci della chiesa. La comunità di Terno era retta da un prevosto beneficiato, da dieci sacerdoti e da tre chierici (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Vittore martire di Terno risultava a capo dell’omonima vicaria XXX. Entro la circoscrizione parrocchiale risultava compreso l’oratorio dipendente di San Donato vescovo martire e quello dedicato a San Rocco confessore. A quest’epoca la comunità contava 1053 anime ed era retta da un prevosto plebano vicario foraneo, un coadiutore e un cappellano (GDBg).
La comunità di Terno restò a capo dell’omonima vicaria fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale VIII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Terno e Chignolo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Capriate-Chignolo-Terno (decreto 27 maggio 1979).

canonica plebana
sec. VIII - sec. XVI

Relazioni:
pieve di Terno sec. XVI - 1568
vicaria foranea di Terno 1568 - 1979
zona pastorale VIII 1971 - 1979
vicariato di Capriate-Chignolo-Terno 1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]