parrocchia della Conversione di San Paolo sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Nel 1304, la chiesa di San Paolo di Azzano è attestata con i suoi rappresentanti "Alexander presbiter" e "Bertramus clericus" al sinodo diocesano di quell’anno (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Durante tutto il XIV secolo la chiesa fu compresa nel primiceriato di Seriate (Nota ecclesiarum 1360); in questa circoscrizione, poi plebania, rimase fino alla risoluzione del II Sinodo del vescovo Cornaro che stabiì l’appartenenza di Azzano San Paolo al vicariato foraneo di Seriate (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Nel 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Paolo, registrava un reddito annuo pari a 60 scudi d’oro. Annotava la presenza della scuola del Santissimo Sacramento, della dottrina cristiana e del consorzio della Misericordia (Visita Borromeo 1575), che nel 1596 aveva un’entrata di 400 lire (Da Lezze 1596). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, era presente la nuova confraternita del Rosario ed era segnalato un oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria (Marenzi 1666-1667) eretto nei campi, per voto, nel 1630 (Effemeride). In questo periodo la chiesa di San Paolo compariva elencata tra le parrocchiali della pieve di Lallio, ma nella serie dei registri manoscritti relativi allo Stato del clero della diocesi, a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Azzano risultava inserita nella vicaria di Seriate (Stati del clero 1734-1822).
Secondo la relazione fatta dal parroco per la visita pastorale del vescovo Dolfin, nella chiesa di San Paolo di Azzano erano erette le Scuole: del Santissimo Sacramento, del Rosario e la confraternita dei disciplini, che avevano il loro oratorio in cui però non si celebrava messa. Era attiva anche la Misericordia con una rendita annua di 1600 lire. La cura della comunità era affidata solo al parroco, da cui dipendeva anche la gestione dell’oratorio della Beata Vergine detto dei morti (Visita Dolfin 1778-1781). Negli Stati del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la chiesa parrocchiale di Azzano aveva la cura di 923 anime alle quali erano preposti il parroco e due coadiutori parrocchiali. Gli oratori dipendenti risultavano essere due: l’oratorio di Santa Maria ai morti della peste e quello di San Giovanni ai portici. La parrocchia era aggregata al vicariato di Seriate (GDBg). Con decreto vescovile del 21 novembre 1896 del vescovo Gaetano Camillo Guindani venne eretto ad Azzano San Paolo il monastero di religiose domenicane del secondo ordine con il titolo di monastero del Rosario (Calioni-Manzoni 1986).
Con il passaggio della sede della vicaria foranea da Lallio a Stezzano, la parrocchia di Azzano San Paolo, sottratta alla vicaria di Seriate, venne aggregata alla vicaria di Stezzano (decreto 24 giugno 1935) e dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu compresa nella zona pastorale XVIII composta dalle parrocchie della zona periferica della città (decreto 28 giugno 1971). Il 27 maggio 1970 una nuova chiesa parrocchiale fu consacrata dall’arcivescovo Clemente Gaddi, che le trasferì l’antico titolo della Conversione di San Paolo apostolo (Pagnoni 1992). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi (decreto 27 maggio 1979) è entra a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano.
ultima modifica: 31/08/2005
[ Veronica Vitali ]
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