parrocchia di San Giovanni Battista sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Esiste menzione di una chiesa in località Casnigo fin dal XII secolo. Fu fondata infatti intorno al 1100 (Pagnoni 1992). In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, risultava censita in Casnigo, allora dipendente dalla pieve di Nembro, l"ecclesia" intitolata a Santi Giorgio e Giovanni. Tra le fonti di carattere generale, ulteriore menzione di una chiesa nel territorio di Casnigo si trova nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304 indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte erano infatti nominati " Albertus presbiter" e "Bertramus clericus" della chiesa di Casnigo (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Sempre tra le fonti di carattere generale, successiva attestazione di una chiesa in Casnigo risale al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di San Giovanni di Casnigo, che veniva nominate nella "nota" come dipendente dalla pieve di Nembro. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa di San Giovanni erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360). La chiesa di Casnigo fu dichiarata arcipresbiterale con decreto 10 giugno 1460, dal vescovo Giovanni Barozio (Pagnoni 1992). La chiesa di Casnigo, passata alla pieve di Gandino, vi restò anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Gandino risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 9 ottobre 1575,l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa arcipresbiterale di San Giovanni Battista di Casnigo, vi annotava la presenza di quattro altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 500 lire. Era registrata la presenza di un curato titolato che aveva in cura circa 1345 anime, di cui 890 comunicate. Si teneva la scuola della dottrina cristiana ed era presente la scuola del Santissimo Sacramento, la scuola di Santa Maria, e il consorzio della Misericordia. Nei confini della parrocchia esisteva la chiesa di Santo Spirito, in cui era eretta la scuola dei disciplini e la chiesa della Santissima Trinità, in cui era eretta l’omonima confraternita (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Casnigo risultava essere compresa nella vicaria di Gandino. Era attestata con un beneficio dal reddito pari a 800 lire. Il clero era composto da un sacerdote e da cinque cappellani. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Concezione della Beata Vergine, dei disciplini bianchi e dei disciplini rossi; vi erano attivi inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997).
Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Casnigo nella Val Seriana inferiore, sotto l’invocazione di San Giovanni Battista, figurava essere "nullius plebis". Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria . Entro i confini della parrocchia esistevano l’oratorio dedicato alla Santissima Trinità e quello intitolato a Santo Spirito in cui era eretta la confraternita dei disciplini. Il clero era costituito dall’arciprete, da un curato beneficiato, da altri cinque sacerdoti e da un suddiacono. Costoro erano preposti alla cura di 1030 parrocchiani, di cui comunicati 720 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Casnigo risultava compresa nella vicaria di Nembro. Nella medesima fonte all’annata 1763, però, Casnigo risultava sottoposta al vicario foraneo di Gandino (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione preparatoria, fatta dal parroco di Casnigo in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 18 aprile 1780, si annotava che la chiesa arcipresbiterale aveva sette altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, dei Morti, era istituita la scuola del Suffragio e al terzo, intitolato a San Giuseppe, era istituita la congregazione della Buona Morte. Inoltre nella parrocchia era istituito anche il consorzio della Misericordia. Il clero era composto dall’arciprete e da altri sedici sacerdoti (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861 la parrocchia di Casnigo aveva in cura 1703 parrocchiani. Le chiese sue dipendenti risultavano essere tre: la chiesa della Santissima Trinità, quella di Santo Spirito, e il santuario della Beata Vergine dell’Erbia. Il clero era composto da un arciprete e da altri quattro sacerdoti (GDBg). Quando, con decreto del 22 settembre 1917, il vescovo Luigi Maria Marelli erigeva canonicamente il vicariato foraneo di Gazzaniga, la parrocchia di Casnigo vi fu inserita per dismembramento da quello di Nembro (decreto 22 settembre 1917). Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Giovanni Battista di Casnigo fu aggregata alla zona pastorale II composta dalle parrocchie della vicaria di Gazzaniga e quelle della vicaria di Gandino (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Gandino (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]