parrocchia di San Giovanni Battista sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Presumibilmente già nel XV secolo, esisteva a Malpaga una chiesa, edificata forse in occasione dell’erezione della parrocchia nel 1456 (Pagnoni 1992). Fin dagli inizi, la parrocchia di Malpaga, appartenne alla pieve di Ghisalba e ad essa continuò ad afferire anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro nel II sinodo diocesano del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale milanese del 1565 (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, in data 4 ottobre 1575, la cappella curata di San Giovanni Battista di Malpaga era mercenaria e non godeva di nessun beneficio. All’altare del Santissimo Sacramento era eretta l’omonima scuola. Entro i confini esistevano gli oratori di Sant’Antonio e di San Marco nella cascina di Cavenago, proprietà della famiglia Martinengo (Visita Borromeo 1575).
Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, era presente la nuova confraternita del Rosario ed era menzionato l’esercizio della dottrina cristiana. La parrocchia aveva in cura da circa 200 a circa 400 abitanti (Montanari 1997). Nel 1667 la chiesa parrocchiale di Malpaga risultava essere di iuspatronato dei conti Martinengo. Al secondo altare della chiesa, dedicato alla Beata Vergine del Rosario, era eretta la confraternita omonima. Esisteva anche la scuola del Santissimo Sacramento. Gli oratori compresi nei confini erano San Marco evangelista nel luogo di Cavernago, Beata Vergine Maria e quello posto nella Rocca. I parrocchiani erano in tutto 320, di cui 225 ammessi a comunione (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Malpaga risultava inserita nella vicaria di Ghisalba (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione del parroco di Malpaga, in data 15 giugno 1781, in occasione della visita del vescovo Dolfin, si registrava che la chiesa parrocchiale di Malpaga, posta nel feudo dei conti Martinengo Colleoni, aveva tre altari: al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e al secondo, dedicato alla Beata Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Il clero era composto dal parroco, curato mercenario, da altri quattro sacerdoti e da un chierico sottodiacono. Nei confini della parrocchia esisteva solo l’oratorio del cimitero, contiguo alla parrocchiale, mentre nella contrada di Cavernago erano presenti tre oratori: due dedicati alla Madonna e l’altro a San Marco (Visita Dolfin 1778-1781). Nel 1861 Malpaga e Cavernago componevano un’unica comunità parrocchiale, intitolata a San Giovanni Battista e inscritta nel vicariato di Ghisalba. Il clero era composto da un parroco, da due coadiutori parrocchiali e da un cappellano. Le chiese dipendenti erano quella di San Marco in Cavernago, di Sant’Antonio abate e della Beata Vergine della Neve (GDBg). La chiesa, dopo lavori di ricostruzione, fu consacrata con il titolo antico di San Giovanni Battista il 3 settembre 1932, dal vescovo coadiutore Adriano Bernareggi (Pagnoni 1992).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Giovanni Batista di Malpaga fu aggregata alla zona pastorale XI, composta dalle parrocchie della vicaria di Ghisalba, della vicaria di Romano di Lombardia e dalla parrocchia di Pagazzano (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Ghisalba-Romano (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]