parrocchia di San Marco evangelista sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Esiste menzione della parrocchia di San Marco, almeno dal XVI secolo. Il 17 settembre 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo visitando la chiesa di Foresto, la registrava inserita nella pieve di Calepio. La chiesa aveva quattro altari. Vi erano la scuola del Santissimo Sacramento. La scuola della dottrina cristiana era esercitata solo per i maschi. Entro i confini della parrocchia esistevano, oltre al consorzio della Misericordia, altri consorzi che provvedevano ai poveri. Il clero era composto da un sacerdote curato titolato che era preposto alla cura di circa 890 anime, di cui 500 erano da comunione (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Foresto Sparso risultava inserita nella vicaria di Calepio. Era attestata con un beneficio dal reddito pari a 150 scudi. Il clero, preposto alla cura di circa 1000 anime, risultava essere composto da due sacerdoti. Le confraternite presenti nella parrocchia erano quelle del Santissimo Sacramento e del Rosario; vi erano inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997).
Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Foresto in Val Calepio, sotto l’invocazione di San Marco evangelista, figurava aggregata alla pieve di Calepio. Aveva cinque altari, e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, della dottrina cristiana. Era registrata la presenza del luogo pio della Misericordia. Nei confini della parrocchia esisteva un "hospitio" dei frati serviti con chiesa dedicata a San Giovanni Battista, di ragione del monastero del Montecchio. Il clero era composto da un curato titolato, un cappellano e un chierico, i quali avevano in cura 1036 parrocchiani, di cui comunicati 625 capaci di comunione (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Foresto Sparso risultava compresa entro la vicaria di Calepio (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Foresto in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 24 giugno 1781, si annotava che la chiesa parrocchiale era stata consacrata dal vescovo Giustiniani il 18 ottobre 1692. La chiesa aveva cinque altari. Al secondo altare, dedicato a Santa Croce, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento, al terzo, dell’Immacolata Concezione e di Sant’Antonio, era istituita la scuola della dottrina cristiana, al quarto, della Beata Vergine del Rosario, era attestata l’omonima confraternita. Entro i confini della parrocchia erano registrati gli oratori di San Rocco, di Santa Maria ad Nives, quello intitolato al Nome di Maria e a San Pietro apostolo nella contrada Gaforelli, quello di San Giuseppe, di Sant’Eurosia, di San Michele arcangelo, di San Giovan Battista nel Monte. Il clero era costituito da un parroco beneficiato, e da altri otto sacerdoti. Si esercitava la pratica della dottrina cristiana (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Foresto era inclusa nella vicaria di Calepio. Alla cura delle 1270 anime della parrocchia erano deputati un parroco, due coadiutori parrocchiali e un altro sacerdote cappellano. Nei confini della parrocchia erano registrati gli oratori dipendenti di Santa Maria, San Giuseppe, San Michele e Sant’Eurosia (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Marco evangelista fu aggregata alla zona pastorale XIII, composta dalle parrocchie della vicaria Calepio, Predore, Telgate e con l’aggiunta della parrocchia di Bolgare gravitante sulla Val Calepio (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Predore (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]