parrocchia del Santissimo Redentore sec. XIV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Esiste menzione di una chiesa in località Seriate fin dal X secolo: una chiesa intitolata a San Crisogono compare in un documento di permuta risalente all’anno 949 (Pergamene archivi Bergamo 1988). Tra le fonti di carattere generale, è ulteriormente citata in una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260. Successiva menzione delle chiese di Seriate si trova nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304, indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte è infatti nominato "presbiter Bonacius primicerius", come esponente della chiesa intitolata ai Santi Cristoforo e Crisogono (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Sempre tra le fonti di carattere generale, una più tarda attestazione di una chiesa in Seriate risale al 1360. E’ possibile affermarlo grazie all’analisi di una serie di fascicoli che registrano, a partire da quella data, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti, riporta dapprima un indice generale "nota ecclesiarum" delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificare per ciascuno di essi le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Seriate, che viene nominata nella "nota" delle chiese della diocesi, come sede primiceriale. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa dei Santi Cristoforo e Grisogono erano censiti due benefici. Durante tutto il XIV secolo la chiesa rimase a capo del primiceriato, che rappresentava una fase intermedia dell’evoluzione organizzativa ecclesiastica, in cui si delineava il passaggio dall’appartenenza alla pieve urbana ad una configurazione autonoma di parrocchia rurale sottoposta a una pieve extra urbana (Nota ecclesiarum 1360).
La circoscrizione primiceriale, poi plebania, si configurò in vicariato foraneo in seguito al decreto del vescovo Cornaro redatto in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Seriate risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). L’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa di San Crisogono di Seriate il 15 settembre 1575, annotava che il reddito annuale era di 150 monete d’oro. Le anime in tutto erano 480. Vi si esercita la dottrina cristiana ai fanciulli ed era presente anche la scuola del Santissimo Sacramento. Nei confini della parrocchia esistevano gli oratori dei disciplini, quello campestre di Sant’Alessandro e quello di Santa Maria Elisabetta di Comonte. Esisteva inoltre una chiesa dedicata a San Cristoforo in cui, per la comodità del popolo, il primicerio, celebrava i battesimi e i funerali dei parrocchiani che morivano oltre il fiume Serio (Visita Borromeo 1575). Secondo quanto riportato da Pagnoni, quest’ultima chiesa fu consacrata nel 1511 dal vescovo Bartolomeo di Assonica, titolare di Capo d’Istria (Pagnoni 1992).
Durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta nella metà del XVII secolo, il beneficio della parrocchia di Seriate, capo dell’omonima vicaria, aveva un reddito pari a 200 scudi. Il clero era costituito da cinque sacerdoti. Le confraternite presenti erano quella del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Beata Vergine del Carmine, oltre alla scuola della dottrina cristiana e al consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1667 dal cancelliere Marenzi, la chiesa arcipresbiterale plebana di Seriate, sotto l’invocazione di San Grisogono, aveva cinque altari, a cui erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Gli oratori presenti nei confini della parrocchia erano quelli di San Cristoforo; di Santa Maria Maddalena, nel quale era eretta la confraternita dei disciplini; e quello di Sant’Elisabetta, nella contrada di Comonte. Il clero della parrocchia era composto da un arciprete, nonché vicario foraneo, e da altri quattro sacerdoti. I parrocchiani in tutto erano 964, di cui da comunione 665 (Marenzi 1666-1667).
Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Seriate risulta sede dell’omonima vicaria (Stati del clero 1734-1822).
Nella relazione fatta dal parroco per la visita pastorale del vescovo Dolfin, nell’anno 1780, si faceva menzione dell’esistenza a Seriate di due chiese comparrocchiali: quella sotto il titolo di San Crisogono martire e l’altra sotto il titolo di San Cristoforo martire. Nella prima si esercitavano tutte le funzioni parrocchiali e si amministravano i sacramenti. Questa aveva sei altari e all’altare maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, della Concezione Immacolata di Maria Santissima, era eretta la scuola della dottrina cristiana; al terzo, dedicato alla Santissima Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita; e al quarto altare, sotto il titolo della Santissima Trinità, era presente la confraternita dei disciplini della buona morte. Nell’altra chiesa, anch’essa parrocchiale, dedicata a San Cristoforo martire, invece, c’erano tre altari e vi si teneva la scuola della dottrina cristiana per gli uomini. Annessa a questa chiesa c’era l’oratorio di Santa Maria Maddalena, in cui era eretta la confraternita dei disciplini. Vi erano poi l’oratorio di Sant’Alessandro martire, detto dei morti di Paderno, l’oratorio di San Pietro d’Alcantara, detto dei morti giustiziati, e l’oratorio dedicato alla Visitazione di Santa Maria a Elisabetta. Il clero era costituito da dieci sacerdoti, da un accolito e dal parroco beneficiato. I parrocchiani erano 1425, di cui 1100 comunicati (Visita Dolfin 1778-1781). Una nuova chiesa di Seriate, di nuova costruzione, fu consacrata dal vescovo Dolfin il 10 settembre 1808, con il titolo del Santissimo Redentore (Pagnoni 1992). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, alla parrocchia di Seriate intitolata al Santissimo Redentore, sempre a capo dell’omonimo vicariato, erano deputati un arciprete - vicario foraneo - e altri nove sacerdoti, che avevano la cura di 2400 parrocchiani. Compresi nei confini della parrocchia erano la chiesa della Visitazione di Maria Vergine in Comonte, San Pietro d’Alcantara ai Morti, Sant’Alessandro martire in Paderno e Beata Vergine del Buon Consiglio (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia del Santissimo Redentore di Seriate fu aggregata, insieme alle parrocchie della sua vicaria, alla zona pastorale XIV, composta anche dalle parrocchie della vicaria di Scanzo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi è entrata a far parte del vicariato locale di Scanzo-Seriate (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]