parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo apostoli sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Come attestato nel registro censuale redatto sotto l’episcopato Soranzo, la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo apostoli, venne fondata con atto del notaio Filippo de Grigis, il 30 agosto 1478 (Censuale Soranzo 1550-1558).
Selvino risulta censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). Rimase inserita nella pieve di Dossena, anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Dossena risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
Il 26 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale dei Santi Giacomo e Filippo di Selvino, vi annotava la presenza di cinque altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 80 lire imperiali, a cui si aggiungeva il contributo della vicinia, avendo quest’ultima il diritto di iuspatronato sulla parrocchia. Era registrata la presenza di un curato mercenario, che aveva in cura circa 300 anime, di cui 250 comunicate. Non si teneva la scuola della dottrina cristiana, ma era presente la scuola del Corpo di Cristo e il consorzio della Misericordia (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Selvino risultava inserita nella vicaria di Dossena. Era attestata come iuspatronato della vicinia con una rendita pari a lire 200. Il clero era composto da tre sacerdoti. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento e del Rosario, oltre alla scuola della dottrina cristiana e al consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa di Selvino figurava inserita nella pieve di Dossena. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia. Esistevano un oratorio dedicato a San Paolo e un altro sotto il titolo di Santa Maria della Neve. Il clero era costituito dal parroco allora vicario foraneo e da altri due sacerdoti. Costoro erano preposti alla cura di 226 parrocchiani, di cui comunicati 158 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Selvino risultava sede dell’omonima circoscrizione ecclesiastica; tranne nell’anno 1734, quando risultava sottoposta al parroco di Costa Serina e nel 1784, al parroco di Almenno San Bartolomeo, in quegli anni rispettivamente vicari foranei (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Selvino, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato alla Beata Vergine Assunta, era istituita la confraternita del Rosario. Nella parrocchia erano presenti inoltre una confraternita intitolata ai Santi Filippo e Giacomo apostoli, la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia. Gli oratori erano dedicati a San Rocco, Santa Maria della Neve e San Barnaba nella contrada di Salmezza. Il clero era costituito da un curato, la cui rendita era mantenuta dalla vicinia che possedeva il diritto di iuspatronato, e da altri cinque sacerdoti. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 313, di cui 249 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Selvino intitolata ai Santi Filippo e Giacomo apostoli, aveva la cura di 479 parrocchiani. Gli oratori dipendenti risultavano essere quattro: l’oratorio di San Rocco, della Santissima Trinità, di Santa Lucia e di San Barnaba in Salmezza. Il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore. La parrocchia era a capo dell’omonimo vicariato (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo apostolo di Selvino fu aggregata alla zona pastorale V, composta dalle parrocchie della vicaria di Selvino e da quelle del vicariato di Serina, Brembilla, San Giovanni Bianco, Zogno e Sottochiesa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Selvino-Serina (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]