pieve di Santa Maria Assunta sec. XIII - 1568

Pieve della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Fornoni, la chiesa plebana di Solto venne smembrata, prima del 1200, dalla pieve di San Lorenzo di Mologno, che anticamente estendeva i suoi confini su tutta la Val Cavallina fino a toccare la Val Camonica (Fornoni 1897).
Notizie più dettagliate circa i confini della circoscrizione pievana di Solto si possono dedurre dal primo censimento del clero bergamasco, risalente al XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, Solto risultava insignita del titolo di "caput plebis" e ad essa era sottoposta le chiesa di San Zenone di Pianico (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Successiva attestazione della pieve di Solto risale al XIV secolo: in una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi, un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. In questa fonte troviamo attestazione delle chiese sottoposte a Solto, ossia: Santa Maria di Solto, San Gaudenzio di Esmate, San Zenone di Pianico e San Bartolomeo di Castro (Nota ecclesiarum 1360).
La circoscrizione plebana terminò sostanzialmente di esistere nel 1568 con la risoluzione del II sinodo del vescovo Cornaro, mediante la quale furono istituiti nella diocesi i vicariati foranei, in ottemperanza dei dettami del concilio provinciale del 1565. Il nucleo territoriale fondamentale della pieve confluì in quello della vicaria foranea, i cui confini furono perfezionati nel 1574 nel corso del III sinodo diocesano. La chiesa di Solto continuò a mantenere la dignità di "caput plebis" (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).

ultima modifica: 03/01/2006

[ Veronica Vitali ]