consoli sec. XIV - 1797

I consoli e giusdicenti, in virtù degli enormi poteri loro attribuiti dagli statuti, possono essere considerati come i magistrati supremi del comune. Non è certa la loro funzione e presenza nei primi secoli di vita del comune, ma sicuramente erano presenti nei primi anni del XIV secolo anche se solamente a partire dalla fine del XV siamo in grado di valutarne pienamente funzioni e poteri: gli statuti infatti attribuiscono loro molteplici funzioni e tutti i documenti dell’archivio li descrivono minuziosamente. Diciotto secondo gli statuti più antichi, nella realtà furono sempre 12, in carica a coppie per la durata di un bimestre; erano eletti in vicinia scelti tra i 30 consiglieri ed erano a capo del consiglio stesso, del quale organizzavano l’attività ed agli ordini del quale davano attuazione; erano inoltre incaricati di fare rispettare gli statuti ed avevano ampi poteri giurisdizionali, che, visti gli enormi privilegi in campo giurisdizionale goduti dal comune, ne fecero i padroni quasi assoluti dell’ente nel periodo in cui duravano in carica.
Erano anche responsabili del maneggio del denaro, svolgendo le funzioni generalmente svolte nei comuni rurali dell’epoca dal massaro generale; contraltare a questa concentrazione di potere nelle loro mani era l’obbligo della contumacia di due anni prevista per i consiglieri, nonché il controllo puntuale e preciso svolto nei loro confronti dai sindici, incaricati di controllare non solo le questioni finaziarie ma altresì il corretto comportamento amministrativo ed istituzionale di consoli e consiglio (Zanolini 1993, pp. 79-80, 86).

ultima modifica: 27/10/2002

[ Giovanni Zanolini ]