consiglio speciale sec. XV - 1797

Il consiglio speciale, definito altrimenti anche consiglio minore o più tardi banca degli anziani (Pasero 1969), era costituito all’inizio del dominio veneto da 12 membri. Ogni anno erano estratti a sorte 72 consiglieri tra quelli ammessi a sedere nel consiglio maggiore, i quali a turno, dodici ogni bimestre, componevano il consiglio speciale detto anche degli anziani; tali modalità vennero modificate nel 1475 quando i consiglieri speciali vennero direttamente scelti tra i membri del consiglio maggiore. Nella relazione redatta dal podestà Paolo Correr nel 1562 si afferma che tra i membri del consiglio generale venivano eletti 16 individui che fossero “in esso di più nobili et qualificati… dottori di collegio [e] gentilhomeni”, “12 de quali s’adimandano abbati et quattro avvocati del consiglio”. I loro nomi venivano imborsati: ogni mese tra di essi era sorteggiato un abate e ogni sei mesi un avvocato. L’abate, l’avvocato, i due sindaci che rimanevano in carica due anni, i tre deputati all’osservanza degli statuti di nomina annuale e i dodici consiglieri, estratti a sorte ogni bimestre tra 72 membri del consiglio precedentemente sorteggiati, formavano il consiglio speciale che era quindi costituito da 19 membri (Zanelli 1912). Tale organo aveva facoltà di provvedere a tutto quanto riteneva utile per il bene della città, secondo la relazione del Correr poteva deliberare solo per somme inferiori alle dieci lire planette (Zanelli 1912); si stabilì anche che due anziani scelti dallo stesso consiglio speciale fossero deputati all’osservanza degli statuti. Il numero di tali deputati venne portato a tre dopo la riforma degli statuti del 1473 ed il loro potere fu aumentato (Zanelli 1898).
Le prerogative e l’esistenza stessa del consiglio speciale si fondono con la magistratura dei deputati o anziani, tanto che secondo alcuni il consiglio speciale era formato da 5 o 6 consiglieri più i sette anziani (Pasero 1969, p. 19).
Inoltre, mentre inizialmente il consiglio speciale aveva l’obbligo di riunirsi ogni venerdì per esaminare le questioni più urgenti, col passare del tempo venne scavalcato dalle prerogative dei deputati che arrivarono a riunirsi anche come consiglio speciale senza l’intervento alla seduta di nessun consigliere e perfino a presentare al consiglio maggiore proposte di delibere non vagliate dal consiglio speciale (Zanelli 1898, pp. 49-51).
Durante le vicende legate all’occupazione francese e spagnola degli anni 1509-1516 i due principali consigli cittadini, benché non ufficialmente aboliti, risultarono marginali nella vita politica e solo dopo il 26 luglio 1517 i due consigli vennero ricostituiti. Fu attivo in quel periodo (dal 1513) tra gli altri un consiglio dei XVI, in pratica un consiglio ristretto, operante però sotto la tutela spagnola (Pasero 1963; Pasero 1957).

ultima modifica: 19/01/2005

[ Giovanni Zanolini ]