comune di Ville di Bellagio sec. XVI - 1757

Il comune di Ville di Bellagio risulta facente parte della medesima di Bellagio dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 al 1536 (Liber consulum Novocomi, 1510-1535).
Il comune, insieme con il borgo di Bellagio, fu concesso in feudo nel 1499 alla famiglia Stanga e dal 1538 sino al 1551 agli Sfondrati (Casanova 1904).
Sempre nella pieve di Bellagio, nel Contado di Como, lo si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Dal 1647, insieme al Comune di Mezzo, venne infeudato alla famiglia Airoldi (Casanova 1904).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, il comune di Ville di Bellagio era sempre inserito nella pieve omonima, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “San Vito”, “San Martino”, Visignola, Stegola, Casate, Svira, Taronico, Chevrio, Regatola, Guggiate, Rovenza, Gravedona, Brogno, Nero, Guasto, Ronco, [Cagnaregla] e Vergonese (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune di Ville di Bellagio, che contava 512 abitanti, era infeudato al conte Cesare Airoldi a cui non veniva corrisposto alcun carico.
L’organo deliberativo del comune era costituito da un consiglio composto dai capi di casa che pagavano la tassa personale o quote d’estimo. Veniva convocato dal fante tramite il suono della campana e alle adunanze partecipavano anche il pretore ed il cancelliere. Annualmente il consiglio eleggeva il console, due sindaci e due o tre deputati. Ai deputati e ai sindaci era affidata la cura del pubblico interesse. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere nominato dal feudatario che aveva competenza sia per gli atti civili che per quelli criminali. Le pubbliche scritture erano depositate in una apposita cassa ed affidate alla cura di uno dei sindaci.
Per la riscossione dei tributi il comune si avvaleva di un esattore scelto per pubblico incanto.
Ville di Bellagio era sottoposto alla giurisdizione del pretore feudale per i servizi del quale il comune pagava un compenso annuo ed era rappresentato in loco da un luogotenente. In seconda istanza e per i delitti più gravi era comunque competente il podestà di Como. Il console prestava il giuramento all’atto della sua nomina nelle mani del cancelliere dell’ufficio (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3028).
Il comune di Ville di Bellagio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 già unito al comune di Bellagio (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 13/10/2003

[ Domenico Quartieri ]