comune di Lurago sec. XIV - 1757

Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Lurago risulta incluso nella pieve di Incino e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Niguarda” come “el locho da Luyrago con le cassine de Montesello” (Compartizione delle fagie 1346).
Nel 1441 Lurago, con tutta la pieve di Incino nella quale era collocato, venne concesso in feudo dal duca Filippo Maria Visconti ai conti Dal Verme.
Con istrumento del 27 marzo 1486, una parte del territorio di Lurago venne concesso in feudo, con Colciago, Monticello e Monguzzo, a Giovanni Bentivoglio. La famiglia ne detenne il titolo sino al XVIII secolo. La restante parte (con Lambrugo, Alserio, Anzano, Cassina Marcetta, Cassina Visconti, Cassina Pugnaga, Nobile, Camisasca, Brenno e Centemero) venne invece concessa in feudo con istrumento del 14 novembre 1656 al conte Claudio Giussani. Tornò nelle disponibilità della regia Camera, per apprensione, nel 1682 (Casanova 1904).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo Lurago risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 24 e 25) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Lurago era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Incino, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “San Giorgio”, “la Casetta”, “la Cadè”, “li Ronchi”, Cabassa, Caregiola, Fornace, Monticello e “la Cavolta” (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era in parte infeudato al principe Bentivoglio di Venezia, e gli abitanti a lui sottomessi godevano dell’esenzione dei carichi terrieri ed erano sottoposti alla giurisdizione di un suo luogotenente. Il comune, che contava in tutto 575 abitanti, non disponeva di consigli ma eleggeva un console e quattro deputati. Si avvaleva di un cancelliere che percepiva un salario annuale e di un esattore che veniva scelto tra i migliori offerenti a seguito di pubblico incanto.
Gli abitanti della parte non infeudata erano sottoposti alla giurisdizione del maggior Magistrato di Milano al quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3034).
Sempre inserito nella pieve di Incino, Lurago compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 02/01/2004

[ Domenico Quartieri ]