comune di Pescate sec. XIV - 1757

Comune del Monte di Brianza, appartenne alla pieve di Garlate.
In un atto di vendita di terreni a Pescate nel 1073 erano citati una “via vixinorum” e terreni concelivi (comunitari) (Longoni 1985 a).
Negli statuti delle strade e delle acque del contado di Milano era compreso, nella pieve di Garlate, come “el locho da Poschallo” (Stella, Farina 1992).
Nella compartizione dell’estimo del Monte di Brianza, redatta nel 1456, č citato tra gli altri il comune di Pescate (Beretta 1952).
Negli estimi del ducato di Milano del 1558 e nei successivi aggiornamenti fino al XVII secolo, Pescate risulta inserito nella pieve di Garlate (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano).
In un prospetto comprendente tutte “le terre del ducato di Milano et altre con esse tassate per le stara di sale”, risalente al 1572 (Terre Ducato di Milano, 1572), era compresa anche Pescallo (Pescate).
Dalle risposte fornite nel 1751 ai 45 quesiti della real giunta del censimento, si desume che a quel tempo la comunitā di Pescate con Pescalina, compresa nella pieve di Garlate – giā infeudata con le comunitā delle pievi di Garlate e Oggiono nel 1538 a Giovanni Agostino d’Adda (Casanova 1904) – non era infeudata e non pagava “cosa veruna di redenzione, nč annata”; non vi risiedeva iusdicente nč regio nč feudale; le denunce venivano portate all’ufficio pretorio di Milano, al quale il console prestava giuramento ogni anno.
Per quanto riguarda gli organi e gli aspetti della vita amministrativa, la comunitā, che aveva allora 167 abitanti, aveva un sindaco e un console, al quale spettava formare i riparti, poi pubblicati in piazza con l’avviso anticipato del popolo; la comunitā non aveva archivio e le scritture erano custodite dal sindaco; il comune era “diviso in due, cioč Pescate e Pescalina”, benché fosse regolato da un solo sindaco e console: anche l’esattore era unico (Risposte ai 45 quesiti, 1751, Pescate).

ultima modifica: 12/06/2006

[ Saverio Almini ]