comune di Boffalora sec. XVI - 1757

Al momento dell’inchiesta disposta dalla Regia Giunta per il Censimento, Boffalora d’Adda contava 125 abitanti ed era infeudata al marchese Giovanni Corradi. Il feudatario era rappresentato da un podestà, al quale il console era tenuto a prestare giuramento, mentre per quanto riguardava l’alta giursidizione il comune dipendeva dal podestà di Milano. Il consiglio generale della comunità si riuniva ogni tre anni, in occasione della nomina dell’esattore, mentre la trattazione delle questioni di pubblico interesse era affidata al consiglio degli interessati, che si riuniva dietro invio di schedole invitatorie, trasmesse dai due deputati. Officiali della comunità, oltre al console, erano appunto due deputati, eletti dalla comunità ogni tre anni e preposti all’ordinaria amministrazione, con particolare riguardo per la tutela del patrimonio comunale e la sorveglianza sull’equità dei riparti. Un cancelliere, al momento dell’inchiesta residente a Lodi, era responsabile della custodia della documentazione pubblica, ricevendo dalla comunità un salario annuo di quaranta lire, oltre a otto lire corrispostegli come straordinario in occasione del conteggio delle anime in vista del riparto.
Ogni tre anni, al cospetto del consiglio generale, si provvedeva a mettere all’incanto l’esattoria
(Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3051).

ultima modifica: 13/10/2003

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