consiglio generale 1757 - 1797

Non attestato nell’inchiesta promossa a metà Settecento dalla regia Giunta del Censimento, il consiglio generale fu introdotto dalla riforma delle amministrazioni locali del 19 dicembre 1757, che ne fissò le competenze in materia di amministrazione dell’estimo e delle proprietà comunali. Il “piano per la nuova amministrazione della comunità di Borghetto” fissò a diciotto il numero dei consiglieri, dei quali sei estimati per almeno duemila scudi, sei per almeno mille scudi e i restanti sei per almeno seicento scudi; dalla cerchia dei consiglieri sarebbero stati eletti sei deputati che avrebbero svolto appunto le funzioni di deputati dell’estimo; le votazioni delle delibere avvenivano a scrutinio segreto; le delibere sarebbero divenute esecutive con il parere favorevole dei due terzi dei consiglieri. Erano ammessi al consiglio i deputati del personale e del mercimonio, senza diritto di voto, ma solo per rappresentare le necessità del proprio corpo (Riforma Borghetto, 1757; editto 19 dicembre 1757 c).

ultima modifica: 03/04/2006

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